sabato 2 agosto 2008

120 di 2013 ; il Giudizio Universale

Stefano Armellin con il pezzo 120 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : " Quanto più la previsione è terribile, tanto più è probabile che si avveri. Da ammirare sarebbe piuttosto un profeta che avesse predetto qualcosa di buono. Poichè questo e solo questo è inverosimile". Canetti

Le tattiche di Pilato per liberare Gesù (Mt 27,1-26 e par; Gv 18,14-40; 19,1-16) di Padre Felice Artuso


Secondo i racconti stilizzati degli evangelisti Pilato avvia un regolare processo. Nel dibattimento agisce con l’abituale autonomia, sicurezza e furbizia dei prefetti, che governano le province romane. 

Indaga sul comportamento politico di Gesù, per risolvere alla svelta le controversie, scaturite dal suo straordinario annuncio.

Esperto difensore del diritto, intuisce che egli non ha inteso fomentare ribellioni contro lo Stato romano, né ha voluto trasgredire le sue leggi. Avverte nondimeno di trovarsi di fronte ad un personaggio modesto, dignitoso, saggio consistente e rispettoso. 

Comprende che Gesù è un uomo maturo, perché possiede un alto livello di intelligenza, una qualifica personale più sublime degli altri e uno stile di vita spirituale superiore a qualsiasi persona. 

Più volte si affaccia all’esterno del palazzo e dichiara alla gente che egli è un innocente. Prova a convincere la folla che Gesù non è un sobillatore politico, ma un soggetto mite, inoffensivo, brillante, trasparente, ricco di valori spirituali e immeritevole di una pena mortale . 

Non ottiene tuttavia dalla gente i consensi che desidera. Adotta allora una procedura giudiziaria ambigua e compromettente.
Dà anzitutto a Gesù la possibilità di difendersi dalle pesanti accuse dei giudei: «Non senti quante cose attestano contro di te» (Mt 27,14). Si aspetta che egli dimostri la sua innocenza, ma si sbaglia, perché Gesù tace, non ripete più l’annuncio da lui espresso, quando aveva attestato che la sua missione divina consisteva nel donare la salvezza ad ogni persona. 

Pilato si meraviglia che egli abbia scelto di difendersi dalle accuse, chiudendosi in un prolungato silenzio: «Gesù non gli rispose nulla, neanche una parola, con grande meraviglia del governatore» (Mt 27,14)...

Per sciogliere le divergenti posizioni, il prefetto sceglie la via diplomatica. Crede che questa tattica gli consenta di garantire i suoi interessi. Manda infatti Gesù dal corrotto Erode Antipa, perché egli sgrovigli la questione in corso. Il sovrano tuttavia irride il Maestro galileo e lo rimanda incatenato al mittente (Lc 23,6-12).

Padre Felice Artuso