lunedì 24 novembre 2008

236 di 2013 ; Faccia

Stefano Armellin con il pezzo 236 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo: Faccia : " Quelli che sono frugali per principio lo sono in tutte le cose...una Nazione intera non dovrebbe mai fidarsi se non dell'onestà che si fonda su una necessità...perchè infelice è il popolo, e sempre precaria la sua Costituzione il cui benessere deve dipendere dalle virtù e dalle coscienze di ministri e politici". Mandeville


" E' importante ricordare che l'arte supera la realtà. E un film diventa un'altra realtà, una seconda natura. Per inciso la magia si rivolge quasi esclusivamente agli uomini. Per loro é come tornare all'infanzia, alla adolescenza. Le donne invece la detestano, le irrita. Alle donne non piace essere prese in giro. Agli uomini sì.

Non credo esista qualcosa come il male incarnato...In realtà non credo che bene o male si incarnino mai...Ma secondo me i malvagi per il puro gusto della malvagità e della distruzione sono parecchi. Ho conosciuto chissà quanti Iago in vita mia...Tutti i grandi scrittori sono attori...Credo che un uomo non possa raggiungere la grandezza senza ammettere, che qualcosa é più grande di lui, che sia la legge, o Dio, o l'arte...

Non faccio progetti per realizzarli li faccio per prepararmi a improvvisare. Così, ho già alle spalle tantissime riflessioni...A me interessa quello che fanno tutti. Mi interessa quel che succede...Insegnare a essere un artista non é affatto facile...Concentriamoci su quel che conta davvero, sulla cosa stessa. Cerchiamo di entrarci dentro, non di girarci intorno...

Io ho una teoria secondo la quale il successo di un film si deve sempre a un uomo solo, ma può benissimo essere il montatore o l'attore o lo sceneggiatore, invece del regista...E' una concezione egocentrica, romantica, ottocentesca che l'artista sia più interessante e importante della sua arte.

Quello che conta é l'opera...si dovrebbe insegnare praticamente tutto tranne i film...A chi studia per diventare regista dovrebbe venire insegnato il più possibile  della nostra intera cultura in forma sintetica non specialistica. Per fare un film per il Mondo di oggi, dovremmo sforzarci di capire più che possiamo venti millenni di opere umane...

Insegnare a capire. Un film é il riflesso dell'intera cultura dell'uomo che lo fa; la sua educazione, la sua conoscenza degli uomini, il respiro più o meno ampio della sua comprensione, tutto questo informa il film...Quella del regista é la professione più sopravvalutata del Mondo...Bunuel é il regista più eccelsamente religioso della storia del cinema...

Fare cinema é sempre stata un'operazione internazionale...i film sono rivolti a un pubblico mondiale. La nuova industria (televisione) cittadina é una minaccia per il tradizionale cosmopolitismo di Hollywood, e gli sostituisce sapori strapaesani. Non potrebbe essere altrimenti, visto che la televisione esiste al solo scopo di vendere prodotti americani ai consumatori d'America....

Quanto c'é di valido sulle scene o sugli schermi non é mai una mera prestazione professionale, e certo non un prodotto industriale. Qualunque cosa abbia valore dovrà essere, in ultima analisi un'opera d'arte. Non ci dovrebbe essere bisogno di ripetere che l'originalità é uno dei requisiti essenziali di ogni opera d'arte, e che ogni artista é un individuo.

E' altrettanto ovvio che nel sistema industriale, per sua natura non c'è posto per l'originalità. Una persona autentica é una seccatura bella e buona, in una fabbrica". Orson Welles 1959