giovedì 18 dicembre 2008

260 di 2013 ; Oriente

Stefano Armellin con il pezzo 260 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo: Oriente " E' una legge infallibile che la Civiltà locale prima o poi riprenda sempre il sopravvento su ciò che è stato importato, anche a distanza di secoli, di millenni. C'è sempre un humus che continua la sua attività sotterranea, e che finisce per prevalere. Quando un'opera d'arte esce dalla norma e si avvicina all'assoluto accade che possa fare l'effetto di qualcosa di semplificato, perfino rozzo". Federico Zeri



La scoperta della tomba vuota e l’annuncio della risurrezione c 1 di Padre Felice Artuso

Luca (24,1-12) mantiene la descrizione di Marco e Matteo, inserendovi delle varianti, provenienti dalla predicazione dell’apostolo Paolo e dagli approfondimenti personali. Più attento degli altri evangelisti all’attività femminile, amplia il numero delle donne che, andate alla tomba di Gesù, la vedono aperta e vuota. 

Insiste sul realismo delle apparizioni del Signore nei dintorni di Gerusalemme, sull’atteggiamento refrattario dei discepoli e sulla necessità di testimoniare l’evento pasquale.
 
Scrive che Maria di Magdala, Giovanna «moglie di Cusa, amministratore di Erode» (Lc 8,3), Maria, madre di Giacomo il minore (Mc 15,40) ed altre donne, collaboratrici di Gesù nel periodo del suo ministero pubblico, si recano di buon mattino presso il sepolcro, dove egli era stato deposto (Lc 24,1.10).

Portano con sé gli aromi, che avevano preparato il venerdì sera. Intendono completare l'unzione del corpo di Gesù ed esprimergli il loro grande affetto. 

Trovano la pietra della tomba rotolata via e constatano l’assenza del cadavere del Crocifisso. 

Avendo ignorato gli annunci pasquali del loro Maestro, non riescono a capire cosa sia accaduto. 

Immaginano che la sua storia si sia conclusa con la sepoltura e lo cercano nel regno dei morti, dove egli non c’è più. 

Scorgono improvvisamente due angeli con vesti splendenti, simbolo della felicità e della gloria paradisiaca. Riconoscendoli, assumono verso di esse un atteggiamento riverente e adorante. Mentre persistono in questo contegno, i messaggeri celesti annunciano a loro che Gesù è risorto, ha lasciato il sepolcro, non muore più e con piena autorevolezza le esortano a cercarlo altrove. 

«Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato».(Lc 24,5-6). 

Per aiutarle a comprendere chiaramente quanto è avvenuto nella notte, evocano gli annunci pasquali che Gesù aveva fatto a loro, quando si trovava in Galilea: «Bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano dei peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno» (Lc 24,7). 

Precisano alle donne che Gesù attendeva di essere ucciso non solo da un gruppo di persone ma dai peccatori, da tutti coloro che non vivono in comunione con Dio. 

Esse possono ora accertare che si è esattamente avverata la sua predizione. Le donne sciolgono immediatamente le perplessità e accolgono il messaggio celeste. 

Credono che Gesù è risorto e vive nella gloria di Dio. Si recano pertanto dai discepoli smarriti e raccontano a loro quanto hanno visto, udito e accolto .
 
(segue) Padre Felice Artuso