Scrive che Maria di Magdala, Giovanna «moglie di Cusa, amministratore di Erode» (Lc 8,3), Maria, madre di Giacomo il minore (Mc 15,40) ed altre donne, collaboratrici di Gesù nel periodo del suo ministero pubblico, si recano di buon mattino presso il sepolcro, dove egli era stato deposto (Lc 24,1.10).
Portano con sé gli aromi, che avevano preparato il venerdì sera. Intendono completare l'unzione del corpo di Gesù ed esprimergli il loro grande affetto.
Trovano la pietra della tomba rotolata via e constatano l’assenza del cadavere del Crocifisso.
Avendo ignorato gli annunci pasquali del loro Maestro, non riescono a capire cosa sia accaduto.
Immaginano che la sua storia si sia conclusa con la sepoltura e lo cercano nel regno dei morti, dove egli non c’è più.
Scorgono improvvisamente due angeli con vesti splendenti, simbolo della felicità e della gloria paradisiaca. Riconoscendoli, assumono verso di esse un atteggiamento riverente e adorante. Mentre persistono in questo contegno, i messaggeri celesti annunciano a loro che Gesù è risorto, ha lasciato il sepolcro, non muore più e con piena autorevolezza le esortano a cercarlo altrove.
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato».(Lc 24,5-6).
Per aiutarle a comprendere chiaramente quanto è avvenuto nella notte, evocano gli annunci pasquali che Gesù aveva fatto a loro, quando si trovava in Galilea: «Bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano dei peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno» (Lc 24,7).
Precisano alle donne che Gesù attendeva di essere ucciso non solo da un gruppo di persone ma dai peccatori, da tutti coloro che non vivono in comunione con Dio.
Esse possono ora accertare che si è esattamente avverata la sua predizione. Le donne sciolgono immediatamente le perplessità e accolgono il messaggio celeste.
Credono che Gesù è risorto e vive nella gloria di Dio. Si recano pertanto dai discepoli smarriti e raccontano a loro quanto hanno visto, udito e accolto .
(segue) Padre Felice Artuso