Titolo: Israele . "Ma lei crede davvero che la guerra mondiale sia stata decisa da un pugno di malvagi ? No, essi sono stati soltalto gli strumenti del demone che ci ha portato alla rovina, e con noi la civiltà cristiana. Ma dobbiamo prendercela con loro, dato che non possiamo afferrare il demonio dal quale siamo segnati. Un demone della mediocrità aveva stabilito il nostro destino..".Karl Kraus
Padre Felice Artuso
La nostra risurrezione
La fede nella risurrezione della carne
Gli uomini e le donne hanno un’esigenza insopprimibile di vita, di affermazione e di superamento dei limiti personali. Indagano sul significato del bene e del male, della salute e della malattia, della gioia e del dolore, dell’invecchiamento e della morte.
Sappiamo che gli antichi credevano ad una vaga sopravvivenza dei morti; andavano talora a pregare sulle tombe dei loro defunti; vi ponevano anche iscrizioni, statuette, graffiti, arredi e simboli, per indicare la continuità della vita.
Per un lungo periodo gli ebrei condividono la stessa opinione dei loro contemporanei. Pensano che i defunti, potenti o poveri, buoni o cattivi, entrati nell'oscurità della tomba , si riuniscono ai loro padri , per cui si trovano in una condizione d'incoscienza, di silenzio, di menomazione, di equanimità e di dissolvimento (Sal 31,18; Pr 15,24; Sr 41,4).
Considerando che il loro corpo giace nello stato di disfacimento, ne provano una grande tristezza (Gb 3,13; Sal 49,12) e si augurano di vivere più a lungo possibile.
Evolvono la loro concezione sull’aldilà con la graduale rivelazione di Dio e con l’approfondimento degli effetti dell’alleanza divina. Per diversi secoli ritengono che Dio custodisce e rende beate le anime dei giusti, mentre lascia che il loro corpo si dissolva nel sepolcro: «Ritorni la polvere alla terra, com'era prima, e lo spirito torni a Dio che lo ha dato» (Qo 12,7).
«Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace» (Sap 3,1-2).
Immaginano invece che Dio affligge le anime degli empi, lasciandole congiunte al loro corpo, diventato «un cadavere spregevole, oggetto di scherni fra i morti per sempre» (Sap 4,19), «un abominio per tutti» (Is 66,24). Iniziano parimenti a credere nella risurrezione dei corpi, intesa come ritorno alla vita ordinaria.
Confessano quindi che Dio «fa morire e fa vivere, scendere agli inferi e risalire» (1 Sam 2,6). Annoverano anche due rianimazioni, ottenute con l’intercessione dei profeti Elia ed Eliseo. Entrambi ottengono da Dio la guarigione e il risveglio di un ragazzo, che non dà più segni di vita (1 Re 17,22; 2 Re, 4,32-35).
Il profeta Isaia oltrepassa queste straordinarie e stupende rianimazioni, scritte nei libri storici. Attesta che Dio, sovrano di tutto il creato, vincerà la morte; attuerà la risurrezione nazionale dei giusti. Rialzati e risollevati, essi conosceranno un rinvigorimento temporale: «Di nuovo vivranno i tuoi morti, risorgeranno i tuoi cadaveri. Si sveglieranno ed esulteranno quelli che giacciono nella polvere» (Is 26,19).
Il profeta Ezechiele dà una scadenza alla profezia di Isaia. Infatti, annuncia che Dio rianimerà gli ebrei, che a Babilonia vivono in una situazione mortale; li tirerà fuori dai loro sepolcri e li condurrà in patria, dove potranno continuare a svolgere in piena libertà la loro missione di fede: «Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete» (Ez 37,5-6).
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Padre Felice Artuso
Bassano del Grappa, martedì 23 gennaio 1996. Pioggia. Fax n°4, un ordine di libri solo in caso di proroga. Il brutto tempo ci ha costretto alla chiusura anticipata. L'incasso é stato magro ma non mi lamento. Mi trovo nella bella biblioteca di Bassano, asciutta e calda. Molti sono gli studenti che faticano sui libri, peccato non basti questo loro lavoro per capire qualcosa della cultura generale.
C'é una debolezza di fondo in questo loro studio. Intanto continuo la lettura de : L'Italia finisce di Giuseppe Prezzani e, Le Crociate di Ludovico Gatto. Incasso lordo 119.600 lire, minimo della fiera. Stefano Armellin