Stefano Armellin con il pezzo 420 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Una teoria della Giustizia " La nostra civiltà beneficia delle conoscenze accumulate dal principio dei secoli, eppure la massima parte di noi possiede una capacità pratica inferiore a quella di un uomo dell'età del ferro...
tutte le opere d'arte, sia nel loro aspetto estetico, sia in quello ideologico-culturale, sono il prodotto di un -tempo- e di un -luogo- precisi; anche per tale ragione affondano profondamente le radici nel contesto socio-economico e politico in cui vengono prodotte...
il momento iniziale dell'arte -italiana- dovrebbe esser fissato non prima della fine del XIII secolo e non altrove che in toscana quando la spazialità tridimensionale di Giotto espressione del razionalismo fiorentino, realizzò una sintesi per la prima volta -nuova- tra continuità classico-bizantina e innovazione barbarico-gotica...
l'arte, -avendo già mostrato un principio grandissimo e meraviglioso in Cimabue, in Giotto, in Donato, in Filippo Brunelleschi et in Leonardo da Vinci- aveva raggiunto il culmine con Michelangelo, il quale era riuscito a rivelarne -perfettissimamente...l'infinito del fine- resta il fatto che quella scelta da Michelangelo era pur sempre una fra le altre possibili al momento".
F.Bologna
Da Giotto ad Armellin, un articolo ancora da scrivere ma fondamentale per la Storia dell'Arte italiana. Stefano Armellin 2014
"Conoscere per poter creare, questa era la mia idea. Essere in grado di tradurre gli usi, le idee e le apparenze del mio tempo, come io li vedevo; essere non solo un pittore ma un uomo; creare insomma un'arte viva, tale era il mio obiettivo".
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