Stefano Armellin con il pezzo 727 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : il Sacro Cuore : " C'è un intensificarsi del grado di patimento per la condizione del Mondo, per il ritardo della Parusia; ma nel momento in cui la fede emerge dal tuo cuore essa lo fa con un grado e un'intensità più forti.
Siamo servi inutili. Di fatto, però, continuiamo a fare quel male che non vorremmo e a non fare quel bene che vorremmo, perchè non ne siamo capaci...
La santità non ha più un ruolo centrale nella storia del Mondo, mentre i santi di ieri hanno creato modelli che sono stati utilizzati per secoli e che hanno aperto nuovi orizzonti mentali.
Ci si è spostati sempre più verso questo corridoio dell'-aiutare il prossimo- dei Santi -sociali-...
Sacro e profano, naturale e soprannaturale, non sono piani diversi. Pensa ad esempio, all'obbligo che ha un ebreo religioso di sposarsi : il matrimonio è pienezza, benedizione.
La Croce e il nulla, cos'è, infatti, la Croce, se non l'idea di un Dio, di una potenza, che in qualche modo si svuota e si abbassa ?
Ho cercato, allora, di vedere il nichilismo contemporaneo come logico svolgimento della Croce...
Quando si annuncia qualcosa che deve compiersi visibilmente, e questo qualcosa non accade, allora la smentita è terribile, perchè il desiderio rimane". Sergio Quinzio, da La tenerezza di Dio
"Non esiste l'Arte con l'A maiuscola...Si può rovinare un artista sostenendo che la sua opera é ottima a modo suo, ma non é Arte...Siamo tutti propensi ad accettare come i soli esatti i colori e le forme convenzionali...Non c'é peggior ostacolo al godimento delle grandi opere d'arte della nostra riluttanza a superare abitudini e pregiudizi...
Il compito dell'artista é infinitamente più complesso di qualunque altro possa venir affrontato nella vita comune...Quando l'opera é finalmente riuscita, sentiamo tutti che egli ha prodotto qualcosa cui nulla potrebbe essere aggiunto, qualcosa che é a posto : un esempio di perfezione nel nostro imperfettissimo Mondo". Gombrich
|