domenica 28 marzo 2010

728 di 2013 ; il Mondo Unito

Stefano Armellin con il pezzo 728 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Mondo unito : Onorevole Giulio Andreotti, vi aggiorno sull'iniziativa The Opera
che prosegue tenendo conto degli articoli pubblicati sulla Rivista 30 giorni che Ella dirige.

Le recenti consultazioni elettorali (Europee 1999) evidenziano l'allargarsi di un - buco dell'ozono politico- dovuto per me alle mancate risposte sui problemi e temi generali che i cittadini si aspettano dai programmi dei dirigenti politici.

Come trovare consenso ? come aggregare questo vuoto ? 

A piccoli ma veloci passi, di Comune in Comune, servirebbe, si dovrebbe, questo e quello, ma ragionando così torniamo nel giro vizioso di vuote parole. 

Oggi vedo come necessaria una direzione politica moderna, nella  democrazia della coscienza mondiale; capace di sgorgare per spinte opposte e profonde, e in superficie, con movimenti spontanei e con movimenti disciplinati, come una eruzione sia della ragione sia della fantasia. 

Noi viviamo scosse non  indifferenza, l'astensione è una scossa, è segno che qualcosa nel profondo si muove, vibra ed è pronto ad esplodere, appunto The Opera. Stefano Armellin 1999

Ed oggi con il Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 Verso il Grande Giubileo del 2025 si fa il punto della situazione sullo Stato dell'Anima del Mondo.


" Ogni volta che ci poniamo dinanzi a esse, le grandi opere appaiono diverse. Sembrano inesauribili e imprevedibili come veri e propri esseri umani. Formano un emozionante mondo a sé, con le sue strane leggi e con i suoi eventi.

L'intera storia dell'arte non é la storia del progressivo perfezionamento tecnico, bensì del mutamento dei criteri e delle esigenze...La consanguineità esistente fra letteratura e pittura...I maestri greci andarono alla scuola degli egizi, e noi tutti siamo allievi dei greci. Per questo l'arte egiziana assume per noi un'importanza incalcolabile.

Tutto quanto era considerato buono e bello al tempo delle piramidi venne ugualmente ritenuto ottimo un migliaio di anni più tardi...il modo in cui l'uomo e la natura venivano rappresentati restò essenzialmente il medesimo. L'eccezione fu il Re Amenofi IV". Gombrich