sabato 1 maggio 2010

762 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 762 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Il Secondo Avvento : "Quasi ogni uomo, fino a un certo grado, può fare dell'arte, mentre per oltrepassare il punto in cui propiamente inizia l'arte è necessario un superiore innato talento artistico". Hegel

La composizione The Opera oggi continua con il testo guida di San Tommaso d'Aquino : Commento al libro di Giobbe; 

Sto terminando : Dalla Rerum Novarum alla Centesimus Annus, linee di riflessione per una solidarietà operante; e, il testo di Bruno Zevi, fatto molto bene, Storia e controstoria dell'architettura in Italia. 

Il cammino quotidiano nella natura e la pedagogia con i bambini, per i bambini, mi aiuta a rigenerare continuamente le idee, così, anche il rapporto con il pubblico più vario. 
Stefano Armellin, domenica 4 gennaio 1998

"Spesso l'invenzione è la madre della necessità e non il contrario...

Vantaggio economico rispetto all'esistente...

Prestigio (i benefici di status legati all'etichetta contano più dei conti economici)...

Compatibilità...facilità nel vedere i vantaggi...ma da dove arriva davvero l'innovazione...? 

La ceramica apparve 27000 anni fa in Cecoslovacchia, 14000 anni fa in Giappone, circa 10000 anni fa nella Mezzaluna Fertile e in Cina, e successivamente in Amazzonia, nel Sahel, negli USA sud-orientali e in Messico; 

Diffusione uguale visione...la porcellana in Cina nel VII secolo d.C....

Mantenere la novità e, la buona diffusione di una invenzione è forse più importante dell'invenzione stessa". J.D

"Carracci 1560/1609 ; Caravaggio 1573/1610 ; Caravaggio nelle due versioni di San Matteo voleva eliminare il convenzionalismo, riproponendo i problemi artistici in modo nuovo...fu condannato perché era naturalista ! Mentre i critici discutevano, egli lavorava di lena. Nei tre secoli e più che sono passati, la sua opera non ha perso nulla della sua audacia...

Aveva letto certamente la Bibbia più volte, e ne aveva meditato le parole. Era uno di quei grandi artisti, come Giotto e Durer prima di lui, che volevano avere davanti agli occhi gli episodi sacri come se si fossero svolti in casa del vicino.

E fece di tutto per far apparire più reali e tangibili i personaggi delle antiche scritture". Gombrich