lunedì 14 giugno 2010

806 di 2013 ;Autoritratto 17 verso i 47

Stefano Armellin con il pezzo 806 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Autoritratto 17 verso i 47; Un artista prima impara a lasciare scorrere le cose e i fatti della vita, meglio è. Prima conosce come tutto vada inevitabilmente al suo posto, meglio è. Prima impara l'arte del colpo d'occhio, della visione d'insieme, meglio è. 
Stefano Armellin, Varazze, domenica 28 giugno 1998


29 giugno 1798 nasceva Giacomo Leopardi. Abbiamo serie difficoltà di comunicazione in ogni settore, e questo perchè ogni ambiente genera un suo linguaggio, ha delle sue regole e aspira ad avere influenza sul prossimo senza modificare il linguaggio suo. 

Non ci si capisce perchè si fatica a comprendere quanto si dice. 

La vita è insinuata in ogni luogo, come il male e il bene, si trova dovunque. 

Il tre luglio 1998 partirò con Mariarosaria per Pompei e sento intimamente che è la cosa migliore che posso fare oggi. Cerco di mantenere la pace dell'animo mio e la costante produttiva dell'arte mia, in questo Mondo mio, nella stessa misura in cui riesco ad appartenere a me stesso, a non bruciare il tempo della vita, ma bensì ad utilizzarlo affinchè l'animo sia luminoso e lo sguardo limpido e penetrante sulle cose tutte. 

Ricco di virtù senza virtuosismi, così è l'artista che produce per l'eternità. 
Stefano Armellin, lunedì 29 giugno 1998

"La volontà di servirsi della tecnica come di un semplice strumento é una grande illusione.

La tecnica può diventare lo scopo supremo della civiltà occidentale solo perché la verità tramonta.

L'epistéme della verità é l'anima e il fondamento dell'intera tradizione dell'Occidente: non solo della tradizione filosofica, ma dell'intera tradizione culturale, dunque anche del Cristianesimo e dell'espressione artistica, e della stessa configurazione della scienza moderna da Galilei al XIX secolo l'epistéme della verità é l'anima e il fondamento delle stesse istituzioni sociali, politiche, economiche della tradizione occidentale.

Sino a che la verità vive, e l'agire dell'uomo mira ad adeguarsi a essa, é impossibile che la tecnica divenga lo scopo supremo dell'uomo...Ma la verità dell'epistéme tramonta. E inevitabilmente.

Nel suo sottosuolo essenziale il pensiero del nostro tempo é dunque la negazione inevitabile di ogni assolutismo e di ogni totalitarismo. La sconfitta pratica dell'assolutismo e del totalitarismo é resa possibile dalla loro impensabilità e dal più o meno reticente manifestarsi di tale impensabilità.

Se la verità dell'epistéme é impossibile, il suo tramonto é un processo ancora in atto. Questa verità, e la civiltà che attorno ad essa é andata formandosi, é una grande foglia secca che tuttavia é ancora attaccata al ramo dell'Occidente.

Il Cristianesimo oggi sembra rafforzarsi, ma trascrive nella modalità della Fede la forma e il contenuto della verità dell'epistéme". Emanuele Severino