"Raramente o mai la verità, al suo primo apparire, l'ebbe vinta per votazione: le opinioni nuove sono sempre sospette e solitamente contrastate, senza altra ragione che quella di non essere ancora comuni". Locke 1689
Profilo storico e devozionale della Sindone 1, di Padre Felice Artuso
La Sindone è una tela lunga oltre 4 metri e larga un metro e tredici centimetri.
Si è ingiallita, oscurata e deteriorata per lo scorrere del tempo.
Una trentina di esperti l’hanno sottoposta a minuziose indagini scientifiche, ottenendovi ottimi risultati.
Qui segnaliamo quelli maggiori.
Si tratta di un lino pregiato, morbido, pieghevole, incrociato a spina di pesce con una tecnica manuale e rudimentale, praticata nel Medio Oriente all’epoca di Gesù.
Durante lo stesso periodo nella stoffa si sono calati parecchi pollini dell’area palestinese; in seguito si sono posati altri pollini della zona turca, francese e piemontese.
La Sindone ha particelle di aloe e di mirra, nonché frammenti di fibre e di materia.
Conserva le impronte tridimensionali anteriori e posteriori di un uomo disteso, nudo, robusto, maestoso, deturpato da molteplici ferite, rimasto poche ore nell’oscurità di una tomba: poi Egli ha abbandonato il tessuto, senza spostarlo e senza lasciarvi segni di decomposizione.
Non conserva invece le tracce laterali del corpo, perché essa non vi ha avuto alcun contato.
Le impronte suscitano sentimenti di attrazione e di sgomento.
Mostrano la bellezza del corpo e la violenza subita.
Attestano che l’uomo ha avuto molte contusioni, tumefazioni e ammaccature.
Si accerta che Egli ha avuto il dorso di destra e di sinistra segnato da numerosi colpi di flagello romano, ricevuti in posizione ferma e curva; il volto gonfiato dalle percosse, lo zigomo destro colpito da una bastonata, la cartilagine del naso rotta, la fronte sinistra segnata da un copioso rivolo di sangue venoso che ha formato un 3 rovesciato;
il capo punto da grosse spine, le ginocchia trafitte dalle cadute; la spalla destra contusa e segnata da un’impronta obliqua; le dita escoriate, i polsi e i piedi traforati da un lungo chiodo; il fianco tra la quinta e la sesta costola di destra tagliato da una lancia. segue
Padre Felice Artuso