Il consistente incremento dei pellegrini verso il sacro reperto dipende da questi dati:
La maggiore conoscenza degli scritti biblici, la crescente devozione all’umanità di Gesù, la pubblicazione di meditazioni sulla Passione del Signore, la predicazione quaresimale sull’ultimo giorno di Gesù, l’elargizione delle indulgenze, l’esposizione di copie sindoniche in alcuni luoghi di culto (in Europa ce ne sarebbero 27),
la scorrevole viabilità, le celebrazioni liturgiche di cattolici ed ortodossi nei giorni dell’ostensione, le mostre d’arte, gli affreschi, le decorazioni, gli ex voto nelle chiese, le medaglie commemorative, i libri sui risultati degli studi scientifici e gli articoli giornalistici, la riproduzione di numerose fotografie sia in bianco e nero sia a colori, la trasmissione televisiva in diretta sull’ostensione, l’accesso all’immagine in Apple, l’applicazione tecnologica in Ipad, le informazioni in Internet.
Oggi non sa nulla sui contenuti della Sindone solo chi si interessa di altri argomenti.
Convinta di possedere la migliore immagine della Passione del Verbo fatto carne, la chiesa torinese venera la Sindone, attribuendole lo stesso culto, riservato agli altri agli oggetti appartenuti a Gesù Cristo.
Organizza conferenze, lezioni, incontri ecumenici, meditazioni, preghiere appropriate e Via Crucis basate sui segni sindonici.
Il 4 maggio continua a dedicare al Sacro Telo una memoria liturgica con Messa ed Ufficiatura.
Si sente fortunata di venerare la Sindone, che evoca le torture e la sepoltura di Gesù, inoltre induce a trovare risposte intelligibili sul mirabile evento della sua risurrezione.
Nella colletta della messa invoca Dio, perché le conceda di contemplare per sempre il bel volto di Gesù risorto: «O Padre … a noi, che veneriamo la sua immagine, raffigurata nella Santa Sindone, dona di contemplare il suo volto glorioso».
Segue
Padre Felice Artuso