Riconosce che Egli ha una singolare e completa uguaglianza con la trascendenza di Dio. Capisce che nel momento della prematura morte si è affidato al Padre e ha solidarizzato con i soffrenti.
Conferma la dichiarazione di Dio Padre dopo il battesimo e la Trasfigurazione di Gesù: «Tu sei il Figlio mio prediletto» (Mc 1,12; 9,7).
Esprime una professione di Fede, simile a quella di Pietro, emessa a Tiberiade e a Cesarea di Filippo: «Tu sei veramente il Figlio di Dio» (Mt 14,33; 16,16).
Si contrappone ai membri del Sinedrio, che avevano dichiarato Gesù colpevole di morte, per aver ammesso di essere il Figlio di Dio e il Messia atteso (Mt 26,63.65; 27,40,43).
Disapprova Pilato, che aveva sentenziato di crocifiggere Gesù, ritenendolo un insidioso e sovversivo.
Le prime comunità cristiane, istruite dagli apostoli, reputano che il Centurione è il secondo teologo della morte di Gesù. Procedendo nella direttiva cronologica, lo collocano subito dopo il malfattore pentito.
Riconoscono poi che il titolo di Figlio di Dio, attribuito a Gesù, racchiude tutto il mistero della sua identità divina e messianica . Scorgono inoltre che il Padre celeste rivela il Suo amore per noi nel Figlio sofferente e in Lui ci chiama a riconoscerci i suoi figli adottivi, destinati ad ereditare la vita eterna (Ef 1,4.11).
Chi accetta questo dono, cresce nella Fede pasquale, diventa un membro della comunità cristiana, si conforma a Gesù Cristo, passa dell’egoismo all’amore, dal desiderio dell’avere alla graduale santificazione (1 Gv 3,1-2).
Secondo il racconto di Matteo tutti soldati, addetti al servizio di guardia sul Calvario, asseriscono che Gesù era davvero Figlio di Dio e con la loro testimonianza anticipano la professione di Fede dei cristiani (Mt 27,34).
Per compiacere i cristiani di origine ellenistica, Luca modifica la dichiarazione del Centurione. Infatti, scrive che egli ha affermato: «Veramente costui era giusto» (Lc 23,47). Dimostra che Gesù era una persona interamente innocente, Santa e degna di grande rispetto.
Assicura che Egli ha svolto con fedeltà al Padre la sua missione. Esorta quindi i cristiani a contemplare Gesù che nella sofferenza delle Croce rivela Dio misericordioso, Redentore e Salvatore .
Padre Felice Artuso
LA TRAVERSATA DELLE ALPI DI STEFANO ARMELLIN
Da San Martin de Vesubie alle Tre Cime di Lavaredo, percorso svolto dal 30 giugno al 12 agosto 1991 in 44 giorni :
23.di 44 giorni, 22 Luglio 1991. Col di Vessona (m slm 2789); Col di Chaleby (m slm 2683); Rifugio Cuney (m slm 2656); Valle di san Barthélemy.
Cammino per capire la figura di San Domenico, personaggio molto interessante sul quale i domenicani desiderano fare il primo film.
Gli uomini del passato possedevano una grande forza interiore, con zero punti di appoggio, Domenico ha attraversato la Francia, le Alpi e l'Italia di allora, per andare dal Papa, fino a Roma. E questo viaggio da Tolosa si é ripetuto quattro volte. A piedi e a cavallo. Domenico si spostava per l'Europa dimostrando una coscienza europea decisamente in anticipo sui tempi.
Partire da Caleruega-vecchia Castiglia, il luogo dove é nato Domenico, per comporre una nuova originale traversata, é una possibile idea da sviluppare e in seguito realizzare.
Segue
Stefano Armellin