mercoledì 18 maggio 2011

1145 di 2013 ; Natale

Stefano Armellin con il pezzo 1145 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Natale 

"Rispetto al vero colpevole gli altri uomini appaiono al genio uniti e confederati e la nobile natura del genio, sentendosi in mezzo a loro, uno di loro, - tutti abbraccia / con vero amor-. 

Nell'opera del genio l'amore per gli uomini rafforza il canto, é una delle linfe della forza che - apre il cuore e ravviva -, consola, accresce l'entusiasmo, riempie e innalza l'anima...non solleva soltanto la mente ma anche la volontà.

Il -vero amor- non solo non é -l'amore universale- ma nessuna delle forme di amore che nella tradizione occidentale sono fondate sulle - superbe fole - delle illusioni teologico-metafisiche.

Se si sta all' -oggi- il tempo dominato dalla ragione moderna e dalla tecnica, e poiché l'amore é la -virtù- più alta, si deve dire che -oggi non può scegliere il cammino della virtù se non il pazzo, o il timido e vile, o il debole e misero -.

Il genio é al di fuori dell' -oggi-, non é un -contemporaneo-. Il suo amore ha altra -radice-.

...guarda verso la salvezza anche se sa di non poterla raggiungere : e sollevandosi verso la salvezza abbraccia e porta con sé tutti gli uomini. Per la sua magnanima grandezza la poesia non può essere -contemporanea- -a questo secolo-.

Fede, volontà, forza, grandezza, poesia e dunque natura costituiscono la forma della visione della verità.

L'anima del genio é un muovere verso la verità, portandosi avanti rispetto a quella di tutti gli altri ; e quindi é ec-celsa;

Genio uguale produttore della vita.

Ma l'età moderna tende alla -ragione pura- e al suo paradiso, -e quindi alla morte, alla distruzione e all'inazione. E presto o tardi ci deve arrivare - 

La filosofia non ha mai cagionato né potuto cagionare alcuna rivoluzione o movimento o impresa pubblica o privata ; anzi ha dovuto per natura sua piuttosto sopprimerli, come fra i romani, i greci, ecc.". Giacomo Leopardi

Emanuele Severino

"Chiedendo al capitalismo di avere come scopo non più il puro profitto, ma il bene comune della società, la Chiesa Cattolica chiede al capitalismo di cambiare la propria essenza. Gli chiede di non essere più capitalismo.

Ma é molto improbabile che la Chiesa riesca là dove il comunismo ha fallito.

L'azione della Chiesa può invece servire da supporto, insieme ad altre forze d'azione (ad esempio quella democratica) alla forza che sempre più va mostrandosi come il fattore decisivo relativamente al destino del capitalismo. Mi riferisco alla consapevolezza che la forza attuale e peraltro vincente della produzione economica conduce inevitabilmente alla distruzione della terra...

Non ci troviamo allora ad una svolta, dove un insieme di fattori preme perché il capitalismo non abbia più come scopo il profitto ma la salvezza della Terra...". Emanuele Severino