Il nuovo Codice di Diritto canonico riconosce che la vita consacrata, suscitata dall’azione dello Spirito Santo, esige il distacco dalla mentalità mondana, la perseverante dedizione a Dio e l’amorosa sequela di Gesù Cristo, vero maestro di vita.
Esalta la dimensione comunitaria, orante, fraterna, servizievole e apostolica dei religiosi.
Precisa che il voto di castità, tanto denigrato dall’individualismo odierno, comporta la rinuncia dei piaceri corporali e delle gioie familiari, inoltre è «segno della vita futura e fonte di una più ricca fecondità nel cuore indiviso, comporta la perfetta continenza nel celibato» (c 599).
Ammette che il voto di povertà volontaria è «imitazione di Cristo, che essendo ricco si è fatto povero per noi… comporta la limitazione e la dipendenza nell’usare e nel disporre dei beni» (c 600).
Asserisce che il voto d'obbedienza, «accolto con spirito di Fede e di amore per seguire Cristo obbediente fino alla morte, obbliga a sottomettere la volontà ai superiori legittimi, quali rappresentanti di Dio» (c 601).
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Padre Felice Artuso