martedì 7 giugno 2011

1165 di 2013 ; La follia dentro di noi

Stefano Armellin con il pezzo 1165 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013






Titolo : La follia dentro di noi 

"Non esiste nulla che la gente faccia volontariamente,...il libero arbitrio dell'uomo é un non senso...la malattia del corpo produce come sua conseguenza, la malattia della mente.

I più grandi delitti, penso, sono quelli che gli uomini superiori commettono ai danni degli uomini inferiori con le loro parole...

Per ogni uomo esistono delle parole che davanti a lui non si possono pronunciare". 
Thomas Bernhard

"L'alpinismo e l'arrampicata non risolveranno mai, in parete, l'ansia di una vita scompensata in pianura". Motti

"Sempre, quando gli uomini parlano fra loro, si denigrano a vicenda...

Una profondità é sempre anche un'altezza...il Mondo intero é diventato ormai completamente provinciale.

Le cose più tremende l'uomo le sperimenta costantemente sugli altri, quasi mai su (o in) sé stesso. Noi sperimentiamo sempre sugli altri tutte le malattie possibili, uccidiamo continuamente altre persone adducendo motivi di studio". Thomas Bernhard

Le difficoltà sul rinnovamento delle religiose e dei religiosi 1,
di Padre Felice Artuso

Le religiose e i religiosi accolgono le direttive del Concilio Vaticano II e del Magistero pontificio. Acquisiscono una coscienza più lucida dei fondamenti biblici della vita consacrata. Studiano la possibilità di identificarsi sempre meglio con Gesù Cristo, che si è fatto servo debole e vulnerabile. 

Apprendono che occorre attribuire più rilevanza alle celebrazioni liturgiche, una maggiore importanza al senso della vita comunitaria, una migliore consapevolezza della spiritualità della loro famiglia religiosa, una più profonda conoscenza dei dinamismi psicologici e un inserimento più incisivo nella società. 

Avviano un immenso movimento di ristrutturazione, di sperimentazione e di rinnovamento delle loro Costituzioni. 

Procedono ad una riforma d’inculturazione, che costituisce una sorta di rifondazione senza precedenti nella storia del Cristianesimo. 

Iniziano a cambiare il modo di pensare, di vestire, di pregare, di lavorare, di governare, di distribuirsi le responsabilità, di scambiarsi le esperienze e di consumarsi per salvezza degli uomini. 

Capiscono che debbono impegnarsi a crescere interiormente, per attuare la loro specifica funzione carismatica e alternativa alle scelte dei loro contemporanei. 

In questa fase di transizione e sperimentazione non mancano gli aspetti negativi, relativi al crollo di un Mondo che garantiva la tranquillità, la stabilità e l’ordine esteriore. 

Gli entusiasti innovatori non prendono sul serio le norme del cambiamento. 

Idealizzano diversi tipi di comunità, corrispondenti alle loro possibilità e attitudini. 

Assumono gli aspetti competitivi della società odierna e suscitano un grande imbarazzo nelle comunità, mentre i nostalgici difensori delle vecchie tradizioni respingono fermamente gli orientamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II. 

Entrati in crisi d’identità, non si raccapezzano più di fronte ai repentini cambiamenti. 

Non trovano più l’appoggio nei valori tradizionali, che hanno garantito a loro una certa stabilità e una sicurezza psicologica. 

Disapprovano rabbiosamente ogni adeguamento alle esigenze della nostra epoca. Impazienti, detestano i segni di disordine, di caos, di provvisorietà e di insuccesso. 

Criticano coloro che si dissociano dalle loro rigidezze strutturali e ideologiche. Auspicano quindi un ritorno agli alti sistemi tradizionali dell’osservanza, ma poco realizzabili ai nostri giorni. Segue

Padre Felice Artuso