martedì 20 dicembre 2011

1362 di 2013 ; Michelangelo

Stefano Armellin con il pezzo 1362 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Michelangelo 

"La condizione posta al pontefice per accettare l'incarico per San Pietro deve essere stata una sola, quella di aver mano libera nella conduzione del cantiere, oltre al rifiuto di ricevere alcun compenso per la sua Opera. (Michelangelo era già ricco NdA)
Responsabile unico dei lavori sarà sempre e comunque Michelangelo. 

Contemplazione di Dio fu nel suo proposito la Fabbrica di San Pietro.

Il San Pietro di Michelangelo fu l'immagine dell'unità dottrinale dei cristiani e, nello stesso tempo, d'implorante e poi esaltato e infine appagato desiderio di Dio.

- Ché non é danno pari al tempo perso - Michelangelo, Rime 51

Come disse Cézanne, Michelangelo fece quella vita per fare quell'arte; e poiché voleva l'arte direttamente investita d'un proprio e inalienabile potere, (dal 1505 lavorò quasi solo per i papi) le crisi del suo lavoro furono le crisi della sua vita ma anche del suo tempo storico...

La confutazione radicale di Leonardo era l'obiettivo maggiore del pensiero di Michelangelo.

Tutta l'Opera di Michelangelo fu l'accidentato ma coerente percorso di un pensiero, che non ricalcò mai le vie già battute...

Tutto il suo lavoro implicava una continua rigorosa autocritica perché doveva essere auto-superamento...

Michelangelo contro ogni apparenza, é la figura da cui gli architetti oggi hanno più da imparare, in quanto agisce in una situazione sociologica, linguistica e professionale che presenta straordinarie analogie con quella che noi attraversiamo...

Una società mendace e falsa qualificata dall'ambigua figura di Lorenzo cosiddetto il Magnifico, il quale -corrotto e corruttore-...protegge sì tanti artisti, ma non a caso esclude dalla propria cerchia le personalità più indipendenti, che non si piegano all'equivoca atmosfera salottiera e alle eleganze di un neoplatonismo prudente.

L'età di Michelangelo offre il quadro di un Mondo alienato, 

di una società che va alla deriva, 

di un'umanità che non riesce più a comunicare, 

mentre sovrastano immani pericoli cui le coscienze si adeguano con propensioni autodistruttive e suicide,

 rivestite dalle più varie forme religiose e mondane.

Michelangelo acquista una fama che non ha riscontro nella società del tempo, é ricco, é affrancato non solo dalla giurisdizione delle corporazioni ma persino dalla clientela, può rinunciare ad ogni compenso per l'Opera di San Pietro, raggiunge una completa emancipazione, ma al costo di un individualismo ossessivo.

E' un uomo vittorioso, trionfante, un eroe, un genio universalmente riconosciuto...

Ai problemi dell'epoca, comuni a tutti gli artisti coevi, Michelangelo dette una risposta drammatica e originale che occorre oggi comprendere fino in fondo perché può essere illuminante per noi.

L'artista rimane tremendamente solo, 

mentre si delinea una industria culturale che corrompe, prima ancora di opprimere, la sua libertà; 

in cui ogni valore della vita associata entra in crisi e domina un'aspettativa di catastrofe ; 

c'é forse nella storia un periodo in cui l'uomo moderno possa meglio riconoscerci ?

E quale architetto fu più fedele alla realtà, cioé alle contraddizioni del suo tempo, più calato in esse, coerente fino al limite di rinunciare all'attività artistica quand'essa diveniva incomunicabile ?

Anche oggi un ristretto ceto di committenti monopolizza i cervelli mediante una industria culturale disposta a locupletare tutti gli intellettuali a patto che si trasformino in funzionari o cortigiani...

Anche oggi prevale l'angoscia e sovrasta l'ipoteca della fine della civiltà occidentale.

Michelangelo percorse tutto l'itinerario di una tragedia che l'umanità oggi spera ancora di arrestare...

Ventidue anni prima della sua morte, veniva istituita l'Inquisizione e l'anno appresso la censura sulla stampa.

Nel 1559...vide Daniele da Volterra, sfregiare i nudi del Giudizio in omaggio a quel principio del buon costume che accompagna ogni involuzione spirituale e civile...

Michelangelo esprime il Mondo dilaniato in cui vive con uno strumento preciso : il non-finito, cioé con l'istinto, che poi diviene metodo di non imporre soluzioni concluse a problemi aperti...

Nessuno ha colto il significato del suo viaggio nel 1529, a Ferrara dov'egli vide applicato il primo piano regolatore moderno, anti dottrinario e aperto; nessuno ha concatenato in chiave urbanistica gli interventi a palazzo Farnese, a San Pietro e a San Giovanni dei Fiorentini, a Porta Pia e a Santa Maria degli Angeli; e neppure la piazza del Campidoglio...

1561 l'Opera di Santa Maria degli Angeli nella salvezza dell'estremo itinerario michelangiolesco, offre l'esatto parallelo spaziale dell'abbozzo plastico della Pietà Rondanini, concludendo con la stessa ipotesi arcana, con un discorso aperto e non finito, la biografia architettonica del Maestro....

Qui Michelangelo insiste e domina non per ciò che opera, ma nel grado in cui si astiene...

qui é dunque il massimo testo del non finito michelangiolesco...

Roma a ben vedere, é un non-finito michelangiolesco...

Il 18 febbraio 1564 Michelangelo muore, e Roma era uno sconfinato cantiere michelangiolesco...". Bruno Zevi