giovedì 6 settembre 2012

5. Viaggio dentro il Quadro: Campo di sangue

33 di 45
32 di 45
31 di 45

In 31 di 45 non si tratta del nostro satellite, ma di una anticipazione della mezza luna, l'Islam, che da lì a sei secoli sarebbe apparsa nella stessa concretezza di Gerusalemme, polverizzando numerose missioni cristiane nel Mondo e creando fino al presente una conflittualità a volte molto marcata, al punto da generare efferate uccisioni di innocenti cristiani praticanti. In queste condizioni è possibile il dialogo?


Non ha mai fine il tempo dei martiri. La Croce e il Corano, rappresentano le più forti espressioni del Dio unico nel Mondo; in un ecosistema mondiale compromesso, la migliore intesa possibile fra la Rivelazione cristiana e la Religione islamica può solo fare del bene all'umanità, ma ripeto; è possibile il dialogo? : "…il Cattolicesimo è capace di penetrare molte realtà, il genio cattolico è sintetico, combinatore...Tutto il pensiero e tutte le pratiche dell'Islam derivano dal Cristianesimo: l'universalità dell'annuncio, il digiuno, il pellegrinaggio, la preghiera, l'elemosina, i pilastri dell'Islam derivano dal cristianesimo..." Don Gianni Baget Bozzo

Perciò la collocazione di questa mezza luna è accanto alla Croce di Cristo:"...l'Anima naturalmente raggiunge la quiete quando è libera da immagini e da forme e dunque è anche libera dalla preoccupazione di distinguere se queste siano buone o cattive, e di cercare come debba comportarsi con le une e con le altre, ed è libera dal travaglio e dal tempo che dovrebbe perdere con i maestri spirituali, per cercare di verificare se quelle forme siano buone o cattive e di qual genere..."
San Giovanni della Croce

In 32 di 45 notiamo che rimangono tre i colori dominanti di questo Capolavoro: il rosso del sangue di Cristo e dei martiri, il nero e il bianco, la notte e la luce; sfumature arancione e in certe parti rosa, derivano dallo sfregamento dei colori principali. Domina il rosso e da qui il titolo più idoneo: Campo di sangue:

“Allora Giuda, che lo aveva tradito, vedendo che Gesù era stato condannato si pentì e riportò i trenta sicli d’argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, tradendo il sangue innocente». Ma essi dissero: «Che c’importa? Pensaci tu!». Ed egli, gettati i sicli d’argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. Ma i capi dei sacerdoti presero quei denari e dissero: «Non è lecito metterli nel tesoro del tempio, perché è prezzo di sangue». E tenuto consiglio, comprarono con quel denaro il campo del vasaio, come luogo di sepoltura per i forestieri. Perciò quel campo è stato chiamato sino ad oggi: Campo di sangue” Matteo 27, 3-8
In 33 di 45 si nota l'unico intervento grafico fatto di mio pugno, intendevo proseguire ma non ho trovato adatta la grafica nel contesto di una pittura pura che ormai dominava la rappresentazione sacra e mi sono fermato lì.
Stefano Armellin
(5. Continua)
Pompei, giovedì 6 settembre 2012