Riporto per la sua attualità anche al 14 settembre 2025 l'intervista del 2013:
Gentili lettori, il 31 agosto 2013 é uscita su Luuk Magazine, l'intervista che ho concesso a Luca Siniscalco in occasione del trentesimo di The Opera. Questa intervista fa il punto sul mio percorso creativo. Le persone che intendono conoscere nei dettagli il senso della mia ricerca creativa sono invitate a studiare il Poema visivo del XXI secolo, non solo osservando le 2013 opere più quelle del Prologo e dell'Epilogo, ma studiando con attenzione i testi selezionatissimi dei titoli, di autori noti e meno noti della cultura mondiale che fanno da coro al Poema.
In questo modo le persone attente al Poema potranno acquisire una piattaforma di ragionamento visivo più vasta perché integrata dal senso della storia umana fra XX e XXI secolo. Con questo Poema visivo ho voluto portare l'Arte in una dimensione mai raggiunta prima; per aiutare le persone a vedere meglio le cose del passato, per superare con successo le difficoltà del presente, ma soprattutto per evitare errori planetari senza rimedio, in futuro.
L'ARTE GUARDA AL NUOVO MILLENNIO
Un artista che nel 2013, dopo le avanguardie, il dadaismo,
l’orinatoio di Duchamp e la merda d’artista di Manzoni, sceglie
di realizzare un’opera d’arte sistematica, amplissima e
finalizzata alla comunicazione di senso ed alla trasmissione di
un messaggio dai forti connotati spirituali merita quanto meno
attenzione. Questo artista è Stefano Armellin.
Classe 1960, studi artistici e teologici, Armellin è figura quanto
mai capace di indicare stimoli di riflessione in virtù della
radicale “inattualità” della sua operazione culturale.
É dal dialogo con l’artista che sorgono risposte ma ancor più
domande sulla modernità a noi circostante. Evento non
irrilevante se pensiamo con Heidegger che “il domandare è la
pietà del pensiero”.
1) In che modo si è avvicinato all'arte ed ha
poi scelto di fare di essa la sua professione?
Come
spiega bene Francesco Bonami nel suo ultimo libro: Mamma voglio fare l’artista! ;(vedi la recensione di Luigi Mascheroni clicca qui) l’arte è una vocazione
simile a quella religiosa, perciò è più esatto dire che l’artista “viene scelto
dall’arte” diventa uno strumento per
fare arte. Fare arte è una Missione. Se la vocazione è autentica, si porta
avanti l’Opera nonostante qualunque difficoltà oggettiva, il fine è realizzare
un Capolavoro e il Capolavoro non fa
solo un esame dell’anima e della coscienza dell’umanità ma propone una cura. E’
la cura. Perciò, come disse Gino De Dominicis l’arte ha a che fare con il
genio. Senza genio non si può produrre un Capolavoro.
Nel mio
caso ho iniziato a disegnare da bambino, la maestra delle elementari mi indicò
il Liceo Artistico; ho studiato fotografia realizzando documentari in montagna
seguiti da lavori su vari argomenti che presentavo in conferenze pubbliche,
fino al 14 settembre 1983 quando, con la determinazione “dell’incosciente”,
affrontai la mia prima composizione estrema: The Opera 1983/1985 900 pezzi
indivisibili su carta, un risultato che oggi rimane il pezzo mancante dell’arte
contemporanea del XX secolo. Ma si sa, fare spazio a questo risultato vuol dire
ri-scrivere in parte la Storia dell’Arte ridimensionando la fama di alcuni
protagonisti e di alcune correnti artistiche.
2) Può presentare ai nostri lettori la sua
opera artistica fondamentale, il “Poema visivo del XXI secolo: IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE
1993/2013”
?
Per chiarirmi le idee su come
progredire (sempre a mie spese) nel 1991 ho traversato a piedi, da solo, le
Alpi, da sopra Nizza alle Tre Cime di Lavaredo; nel 1992 in estate sono andato
a piedi ad Assisi per l’Appennino partendo dal Monte Beigua sopra Varazze, e, a
novembre ho raggiunto Assisi in bicicletta, sempre partendo da Varazze, dove
avevo lo studio; andata e ritorno.
Negli anni più realizzavo
opere e più mi serviva tempo per studiare e capire meglio l’Opera. L’artista ha
bisogno di tempo, si può riuscire solo se ci si dedica a tempo pieno.
Pensavo al Giubileo del 2000,
nel 1997 sono andato a piedi dalla Porta Santa alla tomba di San Francesco in
quattro giorni.
Tutte queste opere che producevo
erano lunghe sequenze che rare volte esponevo al pubblico, per ragionare
insieme sul nostro tempo. Non avevo curatori, galleristi, sponsor, proseguivo da
solo come in montagna. Mi sposai alla fine del XX secolo e mi resi conto che la mia Opera era
proiettata nel XXI secolo, perciò negli ultimi cinque anni ho fatto uno sforzo
immenso di sintesi raccogliendo la produzione di vent’anni, senza alcuna
gratificazione economica ho selezionato e completato le opere realizzate dal
1993 al 2013, creando così, (visibile su https://armellin.blogspot.com
) il Poema visivo del XXI secolo. Un Capolavoro che mette la parola fine ad un
ciclo dell’arte contemporanea iniziato con Duchamp, per entrare in un nuovo Rinascimento
creativo. Infatti, nel mio Gruppo Facebook: Stati Uniti del Mondo, fondato il
2 agosto del 2010, si incontrano energie creative da tutto il Pianeta, per
portare chiunque all’interno di una nuova visione dello Stato del Mondo.
3) Che significato può acquistare l'arte sacra nel nuovo millennio?
Quello di sempre, essere una coerente
testimonianza di Fede in Nostro Signore Gesù Cristo. E qui l’artista diventa
solo un semplice strumento per portare all’esterno un messaggio che va oltre le
immagini. Inoltre, va rispettata anche l’arte sacra prodotta dalle Religioni
diverse dalla Rivelazione cristiana. Dal 2007 ho lo studio a Pompei all’ombra
del Santuario mariano che tanto mi disse e mi dice, e da lì
vado a completare l’Opera, ma la mia terra d’origine è il Veneto, sono di
Conegliano.
4) In un discorso del 20 marzo 2013 Papa Francesco ha affermato: “Dobbiamo tenere viva nel Mondo la sete dell'Assoluto,
non permettendo che prevalga una visione della persona umana ad una sola
dimensione, secondo cui l'uomo si riduce a ciò che produce e a ciò che consuma:
è questa una delle insidie più pericolose per il nostro tempo”. L'arte può avere una funzione sotto questo
profilo?
Fin dai tempi di Mosè il Popolo eletto
era combattuto fra essere e avere, non a caso crearono il vitello d’oro (in
pieno deserto) che oggi vediamo replicato in numerose varianti, sia virtuali
sia reali. Gli esseri umani possono sempre scegliere fra l’arte che raffigura
il vitello d’oro e quella che realizza l’Arca dell’Alleanza per contenere in
essa le tavole della Legge di Dio. Un Capolavoro autentico mette sempre in luce la verità, e non dà spazio alcuno alla menzogna. Con il Poema visivo del XXI secolo mi sento molto
vicino a Papa Francesco e molto lontano dal Padiglione Vaticano alla Biennale
di Venezia 2013.
5) Nel suo blog confronta ambiziosamente la sua creazione estetica
con movimenti storici ed avanguardistici della tradizione artistica
occidentale. É ancora possibile un'opera d'arte integrale e sistematica nella
postmodernità liquida e frammentata?
Intendevo realizzare l’Opera
integrale e l’ho fatta. È stato
veramente molto difficile, ma ora questo risultato esiste ed auspico che possa
essere d’aiuto al maggior numero possibile di esseri umani. Non a caso penso di
raggiungere con la mostra on line da qui al 2025, un pubblico che vada oltre il
miliardo di utenti.
6) Progetti
futuri?
La Missione verso il Grande Giubileo del
2025 continua, ma esiste un futuro ? quando si continuano a consumare 85
milioni di barili di petrolio al giorno è legittimo pensare che i nostri siano
tempi ultimi.
I Capolavori dell’arte sono sempre stati
realizzati per risolvere le grandi crisi dell’umanità, il Poema visivo del XXI
secolo: IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013, verso l’Anno Santo del 2025, è
uno di questi.Grazie.
Luca Siniscalco per Luuk Magazine
Nota dell'Autore: Leggi anche l'intervista 2011 clicca qui
Stefano Armellin
14/09/1983 - 14/09/2023 The Opera nel Mondo 40 anni per l'arte