Stefano Armellin con il pezzo 1937 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : il serpente che mangia l'angoscia produce la follia nel Mondo " Dal canto suo, il comunismo poteva vantarsi di essere molto più strettamente legato alle correnti intellettuali e materiali dominanti nel XX secolo. Nonostante la sua ostilità verso il capitalismo, esso sentiva di essere dalla parte della storia in quanto erede della tradizione della Rivoluzione francese ed espressione culturale delle masse industriali". J. Meyravitz
Stefano Armellin con il pezzo 1938 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Pro-vocare la Vocazione e la Conversione "Il cattolicesimo al contrario si mostrava critico nei confronti della storia estraneo e diffidente verso il mondo moderno, riguardo al quale esprimeva una riserva escatologica di fondo. Col trascorrere del tempo, l'influenza dei cattolici e dei comunisti sulla organizzazione sociale si trasformò e si indebolì. La natura stessa della società contemporanea con il suo accentuato individualismo, l'autonomia della cultura giovanile, la crescente secolarizzazione e il benessere economico, andava smantellando il bianco e il rosso". J. Meyravitz
Stefano Armellin con il pezzo 1939 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : L'ampolla di Aladino "I residui delle grandi ideologie avrebbero continuato a svolgere un ruolo assai importante nella storia degli anni ottanta e novanta ma l'era della cultura di massa concepita come irregimentazione era finita per sempre
Gli influssi culturali, politici e religiosi che avevano permeato profondamente la società italiana durante i primi decenni della Repubblica conferendole un carattere tutto particolare si erano dissolti. Culturalmente, la maggiore influenza sulla loro esistenza era adesso esercitata dalla televisione.
La Chiesa non esitava a condannare il materialismo, l'individualismo e la xenofobia della nuova opinione pubblica maggioritaria in queste zone, ma i suoi esponenti più accorti meditatvano da lungo tempo che si trattava pur sempre di figli della Chiesa allevati nelle sue stesse parrocchie.
La televisione é il più poderoso agente culturale sulla scena contemporanea, in determinate circostanze ha assolto una preziosa funzione educativa.
La televisione distrugge ogni senso gerarchico del luogo e della posizione, portando alla creazione di nuovi e più universali spazi di comunicazione. Attraverso di essa ricchi e poveri, giovani e vecchi, studiosi e analfabeti uomini e donne, e persone di ogni età, professione, classe e religione, spesso condividono nello stesso momento la stessa informazione o un'informazione molto simile". J. Meyravitz
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