Stefano Armellin con il pezzo 833 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Giuseppe Ungaretti : "...mi pare che ci s'avii a riconoscere che poesia è quella prodigiosa facoltà concessa a taluni uomini di usare gli oggetti del Mondo esterno come immanenti specchi della loro vita morale...
Quel giorno stesso che l'artista si rassegna alla celebrità è un vinto; quel giorno stesso egli s'è mutato in istrione;...
Per quanto poi, a riguardo dell'arte popolana, è da ridursi a corruzione dell'arte dotta, alla stessa guisa che la più parte dei gesti dei bimbi sono contraffazione incosciente di quelli dei grandi". Giuseppe Ungaretti 07/03/1919 dalla prefazione alla seconda edizione di Porto Sepolto
"Nessuno seppe, come Leopardi, nè scoprire l'universale dolore, nè trovargli in una rifinita ironia, la toga adeguata. Da noi i poeti veri sono rari: ne giunge forse uno ogni tre secoli; ma quando c'è, nessuno può stargli a pari, neanche mettendosi in mille !".
Giuseppe Ungaretti 1919
"E' bergsoniano Valéry ? L'arte di Valéry si riallaccia a quella di un Petrarca, di un Raffaello, di un Fidia, è l'arte che da immagine alle idee, che fiorisce dalla contemplazione, è lirica dell'intelletto...
Ciò che è profondo nello stile di Péguy, è la nozione della terra. Il che vale a dimostrare che, in arte, procedere da uno, apparteneva a una data scuola, o che so io, non conta nulla. La natura dell'individuo immancabilmente, prevale...
Anche la velocità della luce inganna. Non è il tempo vero.
Il tempo vero passa uguale per tutti, per chi va comodo in vettura e per chi riprende fiato sul ciglio di una strada". Giuseppe Ungaretti 1924
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