Stefano Armellin con il pezzo 1376 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Lunedì dell'Angelo
"L'altro diventa così la strada verso il proprio destino che permette al proprio volto vero di crescere e di diventare cosciente di sé.
Chi non vive questo incontro muore senza mai essere uscito dal bozzolo, cioé senza che mai la sua originale grandezza abbia potuto manifestarsi e così anche propiamente realizzarsi.
Il valore della persona é sempre al di là di tutto ciò che essa può fare.
In generale l'evoluzione culturale e sociale di questi ultimi anni mostra come la crisi non possa essere pensata semplicemente come crisi dell'uomo borghese o dell'intellettuale piccolo-borghese ma debba essere pensata come crisi della coscienza dell'uomo come tale.
Oggi la coscienza della crisi della cultura penetra in tutti gli strati sociali.
Il problema della democrazia e della possibilità del marxismo di trionfare all'interno di uno stato democratico é legato a sua volta strutturalmente a quello della cultura.
La classe operaia e la popolazione contadina che non si riesce ad unificare attraverso una adeguata strategia politico-culturale sono tenute insieme con la forza solo dal più potente apparato repressivo del Mondo.
Cultura, in questa prospettiva non é un sapere astratto separato dalla lotta dell'uomo per vivere, ma la giusta misura secondo la quale l'uomo investe il reale entrando in esso in una relazione di incontro e di dono reciproco, che avvolge sia quella parte del reale che sono gli altri uomini sia quella che é costituita dalla restante natura.
Cultura é la capacità di amare e rispettare ed utilizzare tutte le cose, ciascuna secondo la dignità che le é propria". Rocco Buttiglione
"Accade qualcosa quando di colpo un'opera che non é compresa il Capolavoro sconosciuto impone la propria legge e obbliga a inventare un nuovo discorso nuovi criteri per comprendere le nuove leggi che quest'opera istituisce...
Non é affatto sicuro che io guardi un quadro. Un quadro mi guarda...Sono interrogato dall'abisso dell'opera...Non é il teatro che appare di fronte allo spettatore, ma semmai lo spettatore che é convocato per comparire di fronte al tribunale dell'opera...
In generale vi é nel campo della percezione una organizzazione dello spazio tale che io non sono semplicemente colui che guarda, ma sono anche il guardato, anche da cose prive di vista, come le pietre...
E' necessario che io sia interpellato, riguardato, chiamato, interrogato, accusato da quell'altro che é l'Opera. Io sono interrogato da quell'abisso che é l'Opera". J. Derrida
"Che una massa di uomini sia condotta a pensare coerentemente e in modo unitario il reale presente é fatto filosofico ben più importante e originale che non sia il ritrovamento da parte di un genio filosofico di una nuova verità che rimane patrimonio di piccoli gruppi intellettuali.
La Chiesa romana é stata sempre la più tenace nella lotta per impedire che ufficialmente si formino due religioni, quella degli intellettuali e quella delle anime semplici.
I gesuiti sono stati indubbiamente i maggiori artefici di questo equilibrio e per conservarlo essi hanno impresso alla Chiesa un movimento progressivo che tende a dare certe soddisfazioni alle esigenze della scienza e della filosofia, ma con ritmo così lento e metodico che le mutazioni non sono percepite dalla massa dei semplici, sebbene esse appaiono rivoluzionarie e demagogiche agli integralisti". Antonio Gramsci
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