BENVENUTI NEL BLOG FONDATO NEL 2007, DA STEFANO ARMELLIN (63 anni) AUTORE DI THE OPERA COLLECTION 14/09/1983 - 14/09/2024 41°. stefano.armellin@gmail.com; +39. 371 353 90 54; 081.8504444; Nella foto una delle due sale del Museo d'Impresa a Pompei dove Stefano Armellin ha svolto dal 7 al 15 giugno 2024 la mostra personale GINESTRA POMPEI VESUVIO prima mondiale grafico-pittorica della Ginestra di Giacomo Leopardi.
martedì 6 marzo 2012
1726 - 1727 - 1728 di 2013
1723 - 1724 - 1725 di 2913
1722 di 2013 ; L'Europa e il sogno Americano
Stefano Armellin con il pezzo 1722 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 Titolo : L'Europa e il sogno Americano |
45. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre), possiamo dire ai giovani artisti : tenete conto di tutto quel che fate, perchè quel che fate anche dopo vent'anni ritorna utile. Vedi la mia linea di 750 chilometri nella natura italiana del 1992 da varazze ad Assisi, come ri-vive oggi,
allora è stato solo un seme che in me è restato a maturare per vent'anni e solo ora ne comprendo in pieno il senso. Senza quella linea non ci sarebbe forza in questo racconto. Una linea ottenuta con il minimo dei mezzi.
E' importante comprendere che lo sforzo puro dell'artista visivo è uno sforzo di immaginazione, come quello del poeta, e non può essere condizionato dal conto in banca.
Al nuovo mattino mi metto in moto con un sorso d'acqua. Alla vecchia osteria di Giassina il buon senso mi dice che è meglio fermarsi per una colazione più sostenuta: pane, slame, formaggio, latte, caffè. Integrata poco dopo dai lamponi che trovo, a centinaia, nel sentiero interamente coperto dalla vegetazione.
A Barbagelata, l'abitato più alto della Liguria, alcuni genovesi mi offrono viveri di conforto ospitandomi nella loro casa. Uno di loro è stato compagno di classe di Gianni Calcagno ( NdA. grande alpinista e grande amico, morto sul McKinley, al quale ho dedicato questa traversata).
Riparto a mezzogiorno. Un errore di percorso mi fa scendere in diagonale un bosco ripido, che devo poi risalire sulla costa del monte per più di duecento metri, fino ad intersecare nuovamente l'Alta Via. (Proseguo) Per un susseguirsi di sali e scendi, ancora da cucuzzolo a cucuzzolo, in un ambiente integro, arrivo al Passo di Ventarola. Vengo coperto dalla nebbia.
Non sapendo bene dove andare punto in alto. Mentre salgo la bianca spuma dell'atmosfera un suono di campanelli sempre più forte, giunge nella mia direzione. D'improvviso sbucano dalla nebbia decine di capre che vedo correre verso di me, faccio appena in tempo a scansarmi da quella valanga di carne animale in movimento, che l'intero gregge si ferma a guardarmi.
Non c'è il pastore, lo sostituisco agitando il bastone per rimettere in movimento tutte quelle capre. Continuo a salire nella nebbia, e vado a cozzare contro la Cappella del Monte Ramaceto. Sosta. Penso ai villaggi rurali che ho visto abbandonati nel vallone prima del Passo. Una terra severa che nessuno ha più interesse a curare. Le case, ancora in buono stato, vengono inghiottite poco alla volta dalla natura.
A fianco della Cappella, incrocio la lapide con i nomi di Gianni Calcagno e Roberto Piombo scomparsi il 15 maggio 1992 sul Monte Mc Kinley in Alaska, nello stesso periodo sono morti in zona altri nove alpinisti. Vivo un momento commovente che mi riporta alla memoria altri amici scomparsi in montagna. Conoscevo Gianni dal 1977, l'anno della mia prima piccola (solitaria) traversata, fatta sulle Ande argentine intorno al Cerro Tronador.
Di Gianni mi hanno detto più gli sguardi intensi e i silenzi che rimanevano e rimangono anche in sua assenza, che le conferenze pubbliche. Gianni è stato l'uomo più forte che ho conosciuto personalmente (fino al 1992).
Meritava riconoscimenti maggiori di quelli ricevuti, e una migliore sistemazione professionale. Ho sempre avuto l'impressione che intorno a lui ci fosse un muro di incomprensione. Tornato dal K2 mi disse che gli inquinamenti gravi non sono la sporcizia che vediamo in giro per il Mondo, ma ben altro : l'atmosfera sporca ad esempio, l'aria che tutti noi respiriamo.
(45. Continua) Stefano Armellin, Pompei, venerdì 22 agosto 2014
lunedì 5 marzo 2012
1719 - 1720 - 1721 di 2013
1716 - 1717 - 1718 di 2013
Stefano Armellin con il pezzo 1717 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Santa Croce in blu "L'origine della poesia é il contatto dell'uomo con Dio". Giuseppe Ungaretti
Stefano Armellin con il pezzo 1718 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Piante nel vaso "Il periodo di trasformazione degli assetti del Mondo non é terminato. Il contesto strategico é in corso di rapida evoluzione. Ciò impone alla forza di puntare nei suoi programmi sulla flessibilità della preparazione del personale di alto livello destinato alle varie strutture NATO, aumentando nei suoi corsi gli spazi relativi ad argomenti di carattere generale e al concetto allargato di sicurezza.
Mai come in questo periodo, il ritorno della storia, e della guerra anche in Europa, la crescente interdipendenza mondiale e la rivoluzione della tecnologia delle informazioni, che ha ormai modificato percezioni geopolitiche e dimensioni geostrategiche, in particolare il significato della territorialità e il valore del tempo e dello spazio, richiedono un investimento nella cultura generale dei dirigenti per porli in condizioni di fronteggiare le sfide della incertezza del mutamento". C. Jean 1999
1713 - 1714 - 1715 di 2013
1710 - 1711 - 1712 di 2013
1707 - 1708 - 1709 di 2013 ; Louvre 44
Mi accontento di vedere il cielo stellato. Ho percorso decine di chilometri, questo ritmo mi affascina perchè materializza il pensiero creativo che applico ormai da anni nel disegno.
La linea camminante-pensante è il bisogno di scaricare su ogni tipo di pensiero e strada, tutto quanto si è, lasciando in pace i propri simili.
Nel mio caso non ho altre strade per progredire nel di-segno se non questa.
DEVO, per la mia libertà creativa, raggiungere Assisi a piedi. L'itinerario che svolgo mi è stato suggerito dagli amici Emilio e Enrico Parodi che hanno impiegato per l'Alta Via integrale dei Monti liguri, dieci giorni e mezzo. E, in un secondo tempo, per la Grande Escursione Appenninica (escluse le ultime due tappe come nel mio caso) tredici giorni. Ho scelto di unire metà Alta Via, la G.E.A., per concludere con la strada fino ad Assisi.
(Henri, puoi notare che questo ponte di sentieri in Arte l'ho fatto mentalmente unendo nella composizione : il Poema visivo del XXI secolo, il XX con il XXI secolo, sicuramente un'impresa iconografica più difficile, ma il camminare nella natura è stata la giusta preparazione all'impresa creativa in corso).
Emilio ed Enrico mi hanno dato suggerimenti preziosi. La cartina che userò per la G.E.A. è quella che hanno usato loro. Questi due camminatori formidabili, hanno all'attivo mille salite sul Monte Beigua (m.1287 slm) da Varazze a piedi (1977 - 1992; nel 2011 hanno superato le 2552 e proseguono).
Sono amici fidati, non hanno bisogno di mentire, quello che dicono è giusto.
Ecco Henri, la mostra singola, il Museo, devono riuscire a trasmettere al visitatore un senso dell'amicizia autentico non falso; proprio per l'autenticità delle opere che si espongono si deve percepire la valorizzazione dell'onestà nelle relazioni umane.
(44.Continua) Stefano Armellin, Pompei, domenica 17 agosto 2014
domenica 4 marzo 2012
1704 - 1705 - 1706 di 2013
1701 - 1702 - 1703 di 2013
1698 - 1699 - 1700 di 2013 ; Louvre 43
43.Louvre. Henri (Direttore del Louvre), Varazze-Assisi 1992. Caruso, cantava Lucio Dalla ; Albeggia. E' l'ora. Smonto la tendina a cupola, che lo scorso anno non mi volevano vendere perchè troppo fragile. E' un modello cinese a due posti, costato ottantamila lire (quaranta euro), senza firme di esploratori o fabbricanti famosi. Ha fatto le Alpi (1991), questa tendina tutta viola, sembra proprio una violetta piccola piccola.
Per fare colazione oggi devo camminare due ore, fino al Passo dei Giovi dove acquisto tre pezzi di focaccia che mangio mentre cammino verso il Monte Vittoria. Una cima non prevista, ma ho smarrito il sentiero e arrivo a Creto allungando un po' la strada indicata nell'Alta Via dei Monti liguri.
Mi consolo fermandomi a pranzo in una bella trattoria, dopo il digiuno volontario di ieri gradisco assai il cibo caldo. Osservo una tavolata di operai dai volti incisi dalla fatica del lavoro e dalla età. Mi vengono in mente i volti lisci e curati dei preti che cercano nella Chiesa una sistemazione comoda, come gli impiegati dello Stato la cercano negli uffici. Non tutti, ma un certo numero sicuramente. (Lucio Dalla continua a cantare)
Riparto quasi subito sotto il sole cocente delle ore tredici. Verso le quattordici faccio una sosta per far asciugare tenda e saccopiuma, e lì, abbandono senza rimpianti gli scarponi. Proseguo per sentieri che corrono via veloci fra dorsali, creste, boschi e cime. Fa caldo.
Mi ritrovo verso sera senza acqua. Soffro la sete. Sull'ultima cresta prima di scendere a Scoffera mi chiedo se sono più imbecille io o chi ha segnato il sentiero con due palle blu dipinte sulle pietre. Sono un personaggio da cartone animato, costretto a salire ancora un cucuzzolo, e di cucuzzolo in cucuzzolo, ogni tanto fermarsi, guardarsi intorno ed esclamare : oh! non è bello ciò che è bello, ma che bello, che bello, che bello.
(43.Continua) Stefano Armellin, Pompei, sabato 16 agosto 2014
sabato 3 marzo 2012
1695 - 1696 - 1697 di 2013
1692 - 1693 - 1694 di 2013
1689 - 1690 - 1691 di 2013
1686 - 1687 - 1688 di 2013
1683 - 1684 - 1685 di 2013 ; Louvre 42
42.Louvre. Henri (Direttore del Louvre); Varazze-Assisi a piedi 1992. Finisco la prima giornata di cammino, vissuta con segmenti di solitudine, arrivando in un piccolo anfiteatro di rocce poco dopo il Passo della Bocchetta. Nel montare la tenda avverto la continuità con la traversata alpina (1991), un viaggio servito a preparare il seguente. Sto bene.
Non ho mangiato nulla, nulla per tutto il giorno eppure sto bene. Non c'è dubbio, sono molto forte. Per cena ho una borraccia d'acqua mista a latte condensato. Mi basta. So che queste non sono privazioni autentiche. Vivo una parentesi di vita collocata nell'Europa del benessere viziato. C'è troppo di tutto.
Questo indebolisce l'anima dei giovani, vizia e corrompe lo spirito degli adulti. Non solo il Cristianesimo, ma anche lo sport da competizione e un certo tipo di Capitalismo sono al tramonto.
Mi addormento sognando una fanciulla. Un sogno. Una principessa. La mia compagna Eliana è quella che mi pensa e seriamente mi aspetta. Di Lei e non del sogno ho fiducia (NdA. tre anni dopo mi ha lasciato!). Ma ho bisogno di tutte e due per vivere la leggenda del guerriero in cammino.
E' una bella traccia questo cammino di agosto verso Assisi nel 1992, il visitatore si trova così davanti non alle solite didascalie con il titolo dell'Opera ma letteralmente dentro un evento in progressione dentro il Capolavoro, m'interessa che il pubblico del Louvre possa acquisire una nuova visione del Capolavoro. L'Europa oggi ha bisogno di questo. E questo Poema visivo del XXI secolo riceve.
(42.Continua) Stefano Armellin, Pompei, mercoledì 13 marzo 2012
venerdì 2 marzo 2012
1680 - 1681 - 1682 di 2013
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