domenica 14 dicembre 2008

256 di 2013 ; Roma The Opera

Stefano Armellin con il pezzo 256 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo: Roma The Opera : " Tutti i temi infatti, e tutte le opere d'arte devono trovare il momento giusto per essere intuiti, letti e interpretati in modo adeguato...noi viviamo in un continuo mutamento. Il colore che noi vediamo oggi non è più quello che vedevano gli antichi. I romani possedevano un tipo di sensibilità che noi oggi non abbiamo più. 

Ogni giorno noi cresciamo maturiamo, mutiamo non siamo mai gli stessi, il passato è morto per sempre. Più si conoscono la letteratura e la storia e più possiamo impadronirci del significato di un'opera figurativa. Più vaste sono le conoscenze di un periodo e più è facile penetrare nello spirito dei suoi testi artistici. Ma non bisogna illudersi : molti dei suoi significati essenziali ci sfuggono. Così ripieghiamo su una finta interpretazione dell'opera d'arte un surrogato che consiste in una lettura basata non sull'opera d'arte in sè stessa ma sul come noi vorremmo che fosse. Come accade di solito nei rapporti tra le persone : l'unico modo per andare d'accordo è cercare nell'altro quel che già c'è in noi". Federico Zeri

Venerdì 5 gennaio 1996. Giornata plumbea. Solita lettura dei quotidiani. Fisicamente pausa, dopo le passeggiate dei giorni scorsi. Nel disegno continuo l'elaborazione grafica sulla variazione del Tau di San Francesco. E' un tema di estremo interesse presentare al pubblico le illimitate variazioni della Croce.
Per il lavoro di venditore di libri, ho dato una nuova disponibilità alla Pegaso di Gelatti per collaborare alla prossima fiera. Clima generale di attesa che lascia ben sperare. Terminato il libro di San Giovanni della Croce : Salita del Monte Carmelo e Notte Oscura, autore sul quale San Giovanni Paolo II ha fatto la tesi in Etica (sul tema della Fede). Mi hanno colpito assai diverse analogie con il pensiero di Wittgenstein "...Egli, come pochi, é consapevole che alla crescita integrale dell'uomo non mancano certo né le parole né gli scritti, anzi normalmente in eccesso, ma -il silenzio e l'operare-...". Stefano Armellin

"...Il passato é sempre nuovo : come la vita procede esso si muta perché risalgono a galla delle parti che parevano sprofondare nell'oblio mentre altre scompaiono perché oramai meno importanti. Il presente dirige il passato come un direttore d'orchestra i suoi suonatori. Gli occorrono questi o quiei suoni non altri. E perciò il passato sembra ora tanto lungo ed ora tanto lieve. Risuona o ammutolisce. Nel presente riverbera solo quella parte ch'é richiamata per illuminarlo o per offuscarlo. Poi si ricorderà con intensità piuttosto il ricordo dolce e il rimpianto che il nuovo avvenimento". Svevo