Titolo :Il fantastico cammino della Preghiera; La mia traversata delle Alpi dipende al 100% dalla motivazione interiore, dalla spinta interna di chi deve costruire l'impresa. I materiali rappresentano lo 0.1% e i soldi lo 0.9%. E' dalla più intima fibra della persona che nasce una simile idea. Dove la forza, il coraggio, l'intelligenza e la lealtà con sè stessi fanno il carburante, mentre la Fede è il motore. Così, io vivo la mia libertà e l'esperienza dell'amore della Natura. Stefano Armellin 1990
Prassi liturgica ed effetti della Confermazione b di Padre Felice Artuso
Per la Chiesa d’Occidente Ippolito di Roma, che vive nel II secolo, prescrive di attenersi a questa procedura rituale: il Vescovo, successore degli Apostoli, pone la mano sul capo del battezzato e con l’olio benedetto e profumato lo unge sulla fronte, dicendogli: «Ti ungo con olio santo nel Signore, Padre onnipotente, nel Cristo Gesù e nello Spirito Santo» .
Terminata l’unzione e datogli un gesto di pace, eleva a Dio questa preghiera: O Padre, i confermati «sono ormai segnati col segno salvatore della Croce del tuo Figlio unico, con quale tu hai schiacciato… ogni potenza nemica… partecipino anche ai doni dalle Spirito Santo; e confermati con questo sigillo, restino fermi e incrollabili, senza colpa e senza macchia…» .
Avendo osservato questa norma rituale, sant’Ambrogio insegna al cresimato: «È Dio che ti ha unto, e il Signore ti ha segnato e ha posto lo Spirito Santo nel tuo cuore... Dunque Dio ti unse, Cristo ti segnò col suo sigillo. In che modo? Perché sei stato segnato secondo la forma della sua Croce, in conformità alla sua passione. Hai ricevuto il sigillo a somiglianza di Lui, per risorgere a sua immagine, per vivere secondo il modello offerto da Lui che è stato crocifisso al peccato e vive per Dio» .
A sua volta Sant’Agostino ammonisce il cristiano di non temere gli scherni degli increduli, perché egli porta impresso sulla fronte il segno dell’umiliazione e della glorificazione del Signore: «Non arrossire della Croce di Cristo; perciò hai ricevuto sulla fronte, quale sede dell’onore, proprio questo segno. Ripensa alla tua fronte per non temere la lingua altrui» .
Nei secoli successivi si afferma la consuetudine di amministrare il Battesimo ai neonati, mentre la Cresima è conferita ai ragazzi, che hanno raggiunto l’età della ragione. Nella celebrazione rituale il ministro alza le mani e invoca Dio, dicendo: «Infondi in loro (i cresimandi) lo Spirito del tuo timore;
e nella Tua bontà segnali col segno della Croce di Cristo, per la vita eterna» . Intinto quindi il pollice nel crisma consacrato, traccia un piccolo segno di Croce sulla fronte dei ragazzi e accompagna il suo gesto con questa formula: «NN, io ti segno col segno della Croce e ti confermo con il Crisma della salvezza nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen» .
Infine dà un delicato schiaffo sulla guancia destra del cresimato. Si tratta di un retaggio della staffilata, che una guardia diede a Gesù nella notte della sua Passione, nonché di una tipica prassi dell’investitura dei soldati romani e dei cavalieri medievali.
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Padre Felice Artuso direttore spirituale Gruppo Stati Uniti del Mondo