venerdì 30 marzo 2012
1984 - 1985 - 1986 di 2013
1981 - 1982 - 1983 di 2013
1980 di 2013 ; Louvre 69
Stefano Armellin con il pezzo 1980 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo :
Titolo :
Via Crucis-Lucis
Stazione XIV
Gesù, è posto nel sepolcro
(Gv 19,29)
69. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre); Varazze - Assisi a piedi per l'Appenino ligure e tosco-emiliano; Ci siamo, oggi (19 agosto 1992) arrivo ad Assisi dopo 18 giorni di cammino. Ecco il racconto della parte finale del pellegrinaggio artistico-religioso. /
Dopo aver camminato tutta la mattina, mi butto sotto l'ombra di un albero restando al bordo della strada. Ho passato da un po' il Comune di Umbertide con la sua fitta zona industriale. Mi trovo a ridosso della località Casa del Diavolo. Prima di chiudere gli occhi per la siesta sento il ritocco in lontananza di un campanile. Quasi subito sento due rintocchi. Ho dormito un'ora intera. Mi sembrano passati pochi minuti.
La stanchezza della traversata compiuta a ritmo sostenuto si fa sentire. Nonostante le emorroidi so di avercela fatta. Venti chilometri ad Assisi, sono un soffio per chi viene a piedi dalla Liguria. Alle 18.00 mi trovo di fronte al Monte Subasio che è alto 1290 metri slm. A Varazze abito (abitavo fino al 2001) di fronte al Monte Beigua che è alto 1287 metri slm. Tre metri di differenza.
( Qui a Pompei dal 2007 abito di fronte al Vesuvio che è alto 1281 metri slm ).
A tre chilometri dalla tomba di San Francesco considero chiusa la traversata. Uno spazio che serve a sottolineare come il traguardo di questo cammino non sia un traguardo di conquista ma di Preghiera. Diciotto giorni per capire il miracolo (oggi so che non basta questa vita per capirlo).
A sera dopo aver cenato in una trattoria, monto la tenda sotto la Chiesa di San Francesco e gli affreschi di Giotto. Il giorno dopo Eliana è venuta ad Assisi portandomi cento comunicati stampa da inviare in Italia e un piatto di ceramica con una lettera del Sindaco di Varazze per il Sindaco di Assisi, che ha ricambiato con un libro sugli affreschi di Giotto nella Chiesa di San Francesco.
Abbiamo passato insieme tre giorni nella Città dove è cresciuta la speranza. Siamo tornati in treno. Non ci siamo sposati. Per il Poema visivo del XXI secolo: il Volto del Mondo e la Croce 1993/2013, Verso il Grande Giubileo del 2025, servivano ancora vent'anni. Troppi. /
Molto triste Henri questo ricordo, molto triste. (69.Continua)
Stefano Armellin, Pompei, venerdì 30 marzo 2012
Dopo aver camminato tutta la mattina, mi butto sotto l'ombra di un albero restando al bordo della strada. Ho passato da un po' il Comune di Umbertide con la sua fitta zona industriale. Mi trovo a ridosso della località Casa del Diavolo. Prima di chiudere gli occhi per la siesta sento il ritocco in lontananza di un campanile. Quasi subito sento due rintocchi. Ho dormito un'ora intera. Mi sembrano passati pochi minuti.
La stanchezza della traversata compiuta a ritmo sostenuto si fa sentire. Nonostante le emorroidi so di avercela fatta. Venti chilometri ad Assisi, sono un soffio per chi viene a piedi dalla Liguria. Alle 18.00 mi trovo di fronte al Monte Subasio che è alto 1290 metri slm. A Varazze abito (abitavo fino al 2001) di fronte al Monte Beigua che è alto 1287 metri slm. Tre metri di differenza.
( Qui a Pompei dal 2007 abito di fronte al Vesuvio che è alto 1281 metri slm ).
A tre chilometri dalla tomba di San Francesco considero chiusa la traversata. Uno spazio che serve a sottolineare come il traguardo di questo cammino non sia un traguardo di conquista ma di Preghiera. Diciotto giorni per capire il miracolo (oggi so che non basta questa vita per capirlo).
A sera dopo aver cenato in una trattoria, monto la tenda sotto la Chiesa di San Francesco e gli affreschi di Giotto. Il giorno dopo Eliana è venuta ad Assisi portandomi cento comunicati stampa da inviare in Italia e un piatto di ceramica con una lettera del Sindaco di Varazze per il Sindaco di Assisi, che ha ricambiato con un libro sugli affreschi di Giotto nella Chiesa di San Francesco.
Abbiamo passato insieme tre giorni nella Città dove è cresciuta la speranza. Siamo tornati in treno. Non ci siamo sposati. Per il Poema visivo del XXI secolo: il Volto del Mondo e la Croce 1993/2013, Verso il Grande Giubileo del 2025, servivano ancora vent'anni. Troppi. /
Molto triste Henri questo ricordo, molto triste. (69.Continua)
Stefano Armellin, Pompei, venerdì 30 marzo 2012
giovedì 29 marzo 2012
1977 - 1978 - 1979 di 2013
San Giovanni della Croce (1542-1591) d
di Padre Felice Artuso
Nella Salita del Monte Carmelo, componimento diviso in tre libri, Giovanni s’ispira al linguaggio biblico e quello dei domenicani Taulero e Susone.
1974 - 1975 - 1976 di 2013
1971 - 1972 - 1973 di 2013
mercoledì 28 marzo 2012
1967 - 1968 - 1969 di 2013
1964 - 1965 - 1966 di 2013
1961 - 1962 - 1963 di 2013
1960 di 2013 ; Louvre 67
67. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre), Varazze-Assisi a piedi 1992; Come vedi sto pubblicando nel finale di composizione la mia seconda versione della Via Crucis-Lucis,
( nell'Epilogo ci sarà la terza) qui sopra siamo alla IV di XXVIII stazioni. La prima Via Crucis-Lucis fa da introduzione al Poema visivo.
( nell'Epilogo ci sarà la terza) qui sopra siamo alla IV di XXVIII stazioni. La prima Via Crucis-Lucis fa da introduzione al Poema visivo.
martedì 27 marzo 2012
1957 - 1958 - 1959 di 2013
1954 - 1955 - 1956 di 2013
1951 - 1952 - 1953 di 2013
1950 di 2013 ; Louvre 66
Stefano Armellin con il pezzo 1950 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 Titolo : Adamo e la mela |
66. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre) ; Varazze - Assisi a piedi 1992. Sulla strada provinciale fermo un automobilista per chiedere l'ora ( chiedevo sempre l'ora, il mio orologio si era fermato nei primi giorni di cammino verso Assisi ) e, quanto dista Caprese Michelangelo.
lunedì 26 marzo 2012
1947 - 1948 - 1949 di 2013
1944 - 1945 - 1946 di 2013
1941 - 1942 - 1943 di 2013
1940 di 2013 ; Louvre 65
Stefano Armellin con il pezzo 1940 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 Titolo : Sergio Quinzio e la Santa Croce; Un commento alla Bibbia pp. 483 |
65. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre); Varazze - Assisi a piedi 1992. Ci siamo Henri, battute finali del Capolavoro on line, dopo , vediamo se diventerà più famoso della Gioconda, la sfida è aperta, l'Opera continua. Con The Opera potresti avere l'occasione di triplicare i visitatori al Louvre.
Sulla Verna il Santo Francesco appare a Dio, lui chiede conferma, vuole una testimonianza concreta per essere certo di quanto aveva predicato. Francesco credeva sinceramente, che bisogno aveva di una verifica materiale : le stimmate, per la sua Fede ?
Lui (il primo stigmatizzato nella storia della Chiesa) non ne aveva bisogno, ma la sua Missione sì. Se voleva incidere la storia attraverso l'Ordine dei frati minori doveva raggiungere un grado elevato di carisma.
San Domenico ha resuscitato i morti, Francesco ha ricevuto le stimmate semplicemente perchè le ha chieste al Dio che era dentro di lui. Molto probabilmente si sono formate dall'interno del suo corpo e non con un intervento esterno. (Ipotesi).
Arrivo al Santuario prima di mezzogiorno. Sul Monte è cresciuto un bosco di bellissimi e alti faggi. Faccio un breve spuntino, poi mi dirigo alla prima delle tre zone fondamentali della mia traversata. La seconda è la casa natale di Michelangelo e la terza è Assisi.
Alla Verna, il luogo del miracolo vive ancora grazie alla presenza di fedeli e turisti che provengono da ogni parte del globo. L'ecumenismo di Francesco si è materializzato. Tutti quelli che vedo non portano altro che quello che sono.
Arrivando a piedi dalla Liguria ho la visione limpida. Gli alberi e le rocce mi parlano di Francesco più delle architetture, pitture e sculture, fatte per rendere sacro e prezioso ciò che è già sacro e prezioso.
E se qualcosa di mistico deve accadermi non sarà in quel preciso luogo ma fuori di esso. Sono venuto fin qui per capire il miracolo. Anch'io come Francesco cerco una conferma. Ma una conferma da uomo, come altri uomini prima di me e dopo di me hanno fatto e faranno.
Francesco sapeva di essere Santo: le visioni, i miracoli, il grande seguito e poi le stimmate.
Io so solo di essere un artista di genio. La natura mi ha già offerto una comunicazione corpo a corpo con Dio, di cosa ancora ho bisogno ? di niente, non ho bisogno assolutamente di niente.
Con tutti questi pensieri nel corpo cammino sul sentiero che dovrebbe portarmi alla casa natale di Michelangelo. Dico dovrebbe, perchè dopo cinque chilometri fuori sentiero G.E.A. al posto di proseguire per lo 028 che mi avrebbe portato ad intersecare la giusta via per poi scendere a Caprese Michelangelo, vedo il mio corpo decidere di tornare sui suoi e quindi anche miei passi.
Questo lusso mi costa quattro chilometri fino al punto dove sale la G.E.A. (Grande Escursione Appenninica), punto che non avevo visto. Salgo il crinale fino a vedere Caprese Michelangelo dall'alto e Chiusi La Verna giù in basso. Non avendo affatto voglia di perforare il bosco alla ricerca di un sentiero ormai scomparso con il segna via, torno indietro per la seconda volta. Mi consolo con la vista del Monte La Verna, Santuario, punto magnetico, polo mistico.
Una forza in grado di farmi stare in quel raggio per ben tre ore e trenta minuti, con una progressione effettiva verso Caprese Michelangelo di solo un chilometro !
(65.Continua) Stefano Armellin, Pompei,lunedì 26 marzo 2012
Sulla Verna il Santo Francesco appare a Dio, lui chiede conferma, vuole una testimonianza concreta per essere certo di quanto aveva predicato. Francesco credeva sinceramente, che bisogno aveva di una verifica materiale : le stimmate, per la sua Fede ?
Lui (il primo stigmatizzato nella storia della Chiesa) non ne aveva bisogno, ma la sua Missione sì. Se voleva incidere la storia attraverso l'Ordine dei frati minori doveva raggiungere un grado elevato di carisma.
San Domenico ha resuscitato i morti, Francesco ha ricevuto le stimmate semplicemente perchè le ha chieste al Dio che era dentro di lui. Molto probabilmente si sono formate dall'interno del suo corpo e non con un intervento esterno. (Ipotesi).
Arrivo al Santuario prima di mezzogiorno. Sul Monte è cresciuto un bosco di bellissimi e alti faggi. Faccio un breve spuntino, poi mi dirigo alla prima delle tre zone fondamentali della mia traversata. La seconda è la casa natale di Michelangelo e la terza è Assisi.
Alla Verna, il luogo del miracolo vive ancora grazie alla presenza di fedeli e turisti che provengono da ogni parte del globo. L'ecumenismo di Francesco si è materializzato. Tutti quelli che vedo non portano altro che quello che sono.
Arrivando a piedi dalla Liguria ho la visione limpida. Gli alberi e le rocce mi parlano di Francesco più delle architetture, pitture e sculture, fatte per rendere sacro e prezioso ciò che è già sacro e prezioso.
E se qualcosa di mistico deve accadermi non sarà in quel preciso luogo ma fuori di esso. Sono venuto fin qui per capire il miracolo. Anch'io come Francesco cerco una conferma. Ma una conferma da uomo, come altri uomini prima di me e dopo di me hanno fatto e faranno.
Francesco sapeva di essere Santo: le visioni, i miracoli, il grande seguito e poi le stimmate.
Io so solo di essere un artista di genio. La natura mi ha già offerto una comunicazione corpo a corpo con Dio, di cosa ancora ho bisogno ? di niente, non ho bisogno assolutamente di niente.
Con tutti questi pensieri nel corpo cammino sul sentiero che dovrebbe portarmi alla casa natale di Michelangelo. Dico dovrebbe, perchè dopo cinque chilometri fuori sentiero G.E.A. al posto di proseguire per lo 028 che mi avrebbe portato ad intersecare la giusta via per poi scendere a Caprese Michelangelo, vedo il mio corpo decidere di tornare sui suoi e quindi anche miei passi.
Questo lusso mi costa quattro chilometri fino al punto dove sale la G.E.A. (Grande Escursione Appenninica), punto che non avevo visto. Salgo il crinale fino a vedere Caprese Michelangelo dall'alto e Chiusi La Verna giù in basso. Non avendo affatto voglia di perforare il bosco alla ricerca di un sentiero ormai scomparso con il segna via, torno indietro per la seconda volta. Mi consolo con la vista del Monte La Verna, Santuario, punto magnetico, polo mistico.
Una forza in grado di farmi stare in quel raggio per ben tre ore e trenta minuti, con una progressione effettiva verso Caprese Michelangelo di solo un chilometro !
(65.Continua) Stefano Armellin, Pompei,lunedì 26 marzo 2012
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