domenica 31 luglio 2011

1219 di 2013 , San Valentino

Stefano Armellin con il pezzo 1219 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : San Valentino 

"...Egli (la persona umana NdA) non può agire così in ogni occasione. 

Nella società civile ha continuamente bisogno della cooperazione e dell'assistenza di un gran numero di persone, mentre la durata di tutta la sua vita gli basta appena a guadagnarsi l'amicizia di pochi...

L'uomo ha un bisogno quasi costante dell'aiuto dei suoi simili, ed invano se l'aspetterebbe soltanto dalla loro benevolenza...

Nessuno all'infuori del mendicante sceglie di dipendere dalla benevolenza dei suoi concittadini. E nemmeno il mendicante dipende interamente da essa". Smith

sabato 30 luglio 2011

1218 di 2013 ; Verso l'Anno Santo 2025

Stefano Armellin con il pezzo 1218 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Verso l'Anno Santo del 2025 

" L'artista ha il preciso obbligo di inventare. Non si può rimanere sempre uguali a sé stessi. Prendiamo Wenders, Fellini, Herzog grandi registi agli esordi che poi non hanno avuto il coraggio di rinnovarsi, ripetendo e scimmiottando sé stessi. E la Archibugi ? storie fritte e rifritte...". 
Fagioli 1991

venerdì 29 luglio 2011

1217 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1217 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Il Secondo Avvento, lacrime verdi per la deforestazione in Nigeria 

" STORIA DI GIUSEPPE

Le vicende dei personaggi biblici sono le vicende di Dio. Dio contro ogni evidenza postedenica e postdiluviale crede, in Abramo, nella salvezza e nella benedizione ;

giovedì 28 luglio 2011

1216 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1216 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo: Il Secondo Avvento 

" STORIA DI GIUSEPPE 

La nascosta fecondità del dolore all'inizio, la pianta alle sorgenti, diventa il dominio del leone di Giuda. Giuseppe riceve, con la parte doppia dell'eredità paterna (Genesi 48,5), la primogenitura (Dt 21,17; 1Cr 5, 1-2).

mercoledì 27 luglio 2011

1215 di 2013 ; Un angelo

Stefano Armellin con il pezzo 1215 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Un angelo 

" L'individuo é sempre cosa piccola, spesso brutta, spesso disprezzabile. Il bello e il grande ha bisogno dell'indefinito, e questo indefinito non si poteva introdurre sulla scena, se non introducendovi la moltitudine.

martedì 26 luglio 2011

1214 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1214 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/1994





Titolo : Il Secondo Avvento 

" STORIA DI GIUSEPPE. 

La tradizione ebraica racconta di un umile messia della casa di Giuseppe, messo a morte, che precede la venuta del potente messia della casa di Giuda.

lunedì 25 luglio 2011

1213 di 2013 ; il Peccato

Stefano Armellin con il pezzo 1213 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il  Peccato, di Padre Felice Artuso 


Santa Gemma Galgani ha una percezione acutissima del peccato e delle sue conseguenze.

domenica 24 luglio 2011

1212 di 2013 , il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1212 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento 

"STORIA DI GIUSEPPE 

Ma altre cose svela la profezia vissuta da Giuseppe. 

E' Dio stesso che con Giuseppe scende nell'Egitto dell'afflizione (Genesi 46,3) e lì diventa un grande un grande popolo (Genesi 46,3) é segno escatologico della salvezza attraverso le tenebre: alla fine, malgrado Giuseppe, Canaan ed Egitto languiranno nella stessa fame (Genesi 47,13).

sabato 23 luglio 2011

1211 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1211 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Il Secondo Avvento 

"STORIA DI GIUSEPPE 

Come Gesù nella trasfigurazione, nell'ingresso trionfale a Gerusalemme, nell'incoronazione nel Pretorio, così Giuseppe é glorificato e intronizzato, al limite del supremo potere (Genesi 41, 40-45).

Come Gesù, Giuseppe é venduto per denaro (Genesi 37,28), é spogliato della sua tunica (Genesi 37,23).

Come Gesù nel Getsemani con gli apostoli, così Giuseppe con i fratelli -si allontanò da loro e pianse- (Genesi 42,24). 

Come quello di Gesù, il sangue di Giuseppe si confonde con quello dell'animale sacrificato (Genesi 37, 31-33).

Come Gesù, Giuseppe é -fecondo nel paese della sua infelicità (Genesi 41,52), dove é rifiutato con orrore (Genesi 46,34).

Come Gesù, Giuseppe regna quando é creduto morto (Genesi 45, 25-28).

Come Gesù, Giuseppe dà il cibo a suo padre (Genesi 47,12) e salva con Israele tutta le terra (Genesi 41, 56-57).

Come Gesù, Giuseppe riceve dal grande re ogni potere (Genesi 41,44) e un nome che ha significato salvifico (Genesi 41,45).

Come Gesù, Giuseppe porta il padre presso i peccatori (Genesi 45, 9-10). 

Come Gesù, Giuseppe assoggetta tutti al grande re (Genesi 47,25).

Come Gesù, Giuseppe perdona ai suoi fratelli che hanno voluto ucciderlo, piange di commozione quando gli chiedono di perdonarli (Genesi 50,17) e li consola (Genesi 50,21) dicendo : - non siete voi che mi avete mandato qui, ma Dio- (Genesi 45,8); 

- non siate tristi e non rammaricatevi di avermi venduto qui, perchè é per farvi vivere che Dio mi ha mandato prima di voi- (Genesi 45,5);

-il male che vi eravate proposti di farmi, il disegno di Dio l'ha capovolto in bene, al fine di compiere ciò che oggi accade : salvare la vita a un popolo numeroso- (Genesi 50,20)". 

Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, 1995, Adelphi, pp. 59

"Gli stessi organismi internazionali dovrebbero interrogarsi sulla reale efficacia dei loro apparati burocratici e amministrativi, spesso troppo costosi.

Capita talvolta che chi é destinatario degli aiuti diventi funzionale a chi lo aiuta e che i poveri servano a mantenere in vita dispendiose organizzazioni burocratiche che riservano per la propria conservazione percentuali troppo elevate di quelle risorse che invece dovrebbero essere destinate allo sviluppo". 

Benedetto XVI Caritas in Veritate


venerdì 22 luglio 2011

1210 di 2013 ; Verso Roma

Stefano Armellin con il pezzo 1210 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Verso Roma 

" La città in Italia é una cosa diversa che dalle mie parti. Non è solo un luogo per abitare : é un luogo per decidere, sono sempre tutti in piazza contano più i magistrati cittadini che l'Imperatore o il Papa.

Sono...come tanti regni. 

E i re sono i mercanti. 

E la loro arma é il denaro.

giovedì 21 luglio 2011

1209 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1209 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento 

" STORIA DI GIUSEPPE. 

Come Gesù, Giuseppe é prediletto dal padre e odiato dai fratelli (Genesi 37, 3-4) per le sue grandi speranze (Genesi 37,8); lo considerano -l'uomo dei sogni- (Genesi 37,19).

Come Gesù, fanciullo trova scampo dalla morte in Egitto (Genesi 37,36). Come Gesù, per volontà del padre -parte alla ricerca dei suoi fratelli- (Genesi 37,17), ed -essi complottano di farlo morire- (Genesi 37,18).

Come Gesù tra i dodici, così Giuseppe si vede in sogno in mezzo a covoni e a stelle che s'inchinano davanti a lui (Genesi 37, 5-9; 43,28). 

Come Gesù, inizia a trent'anni la sua vita pubblica, presentandosi dinanzi a Faraone (Genesi 41,46).

Come Gesù dinanzi al prediletto Lazzaro, così Giuseppe dinanzi al prediletto Beniamino : -il suo cuore si era commosso per suo fratello, e gli venivano le lacrime agli occhi- (Genesi 43,30).

Come Gesù, Giuseppe é sottoposto alla tentazione (Genesi 39) e giunge alla gloria attraverso la persecuzione (Genesi 39,20). 

I sogni dei servi di Faraone, che Giuseppe interpreta, sono sogni di pane e di vino attraverso i quali si va alla salvezza o alla dannazione (Genesi 40) ". 

Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, 1995, Adelphi, pp.58-59

Sant’Antonio abate (250-356) c
di Padre Felice Artuso
Antonio accoglie quelli che lo cercano, bramosi di porre le basi per un rassicurante futuro. 

Intrattenendosi con loro, li istruisce e li sollecita a perseverare nella Fede cristiana, scrive anche delle lettere a chi che gli chiede dei consigli. 

Nelle sue risposte dimostra di avere acquisito la sapienza evangelica e di attenersi all’insegnamento della tradizione apostolica.

Alcuni ammiratori condividono il suo impegno contro le insistenti empietà. 

Si stabiliscono in una grotta o in una stanza, vicina a quella di Antonio. Decidono di attenersi alla sua direzione spirituale, per favorire l’espansione e la crescita della civiltà cristiana. Apprendono da lui il metodo di pregare più con il cuore che con le labbra, più con la mente che con le parole. 

Permanendo alla sua scuola, diventano eremiti austeri, pazienti, penitenti, dediti alla ricerca di Dio, premurosi verso i sofferenti e ardenti difensori dell’ortodossia cristiana. 

Edificano dei piccoli eremi, dove salmeggiano, adorano, lavorano, offrono protezione e anticipano la bellezza paradisiaca.
 
Antonio diviene così il pioniere di una piena consacrazione a Dio e l’iniziatore di un nuovo e stimato stile di via. 

Tramite il suo biografo, S. Atanasio di Alessandria, continua a parlare ai cristiani, che cercano di stabilire un permanente contatto con Dio. 

Attesta a tutti che la vocazione cristiana è chiamata a seguire Gesù, che conduce a Dio. 

Finisce il suo lungo esodo pasquale nell’eremo di Qolzoum e qui lascia la tunica di pelo, che indossava, per imitare San Giovanni Battista, il precursore della vita eremitica. 

Gli artisti s’ispirano alla biografia di Antonio, scritta dal patriarca Atanasio. Raffigurano il Santo attorniato da alcuni animali domestici e da molesti demoni. 

Salvator Dalì esegue uno dei più bei dipinti di Antonio. Lo ritrae nel deserto, mentre alza un crocifisso, per allontanare un branco di pericolosi animali, simbolo dei demoni .

Padre Felice Artuso 

mercoledì 20 luglio 2011

1208 di 2013 ; Bisogno di Silenzio

Stefano Armellin con il pezzo 1208 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Bisogno di Silenzio 

"Come l'Ordine francescano cresceva e attirava a sé gli uomini migliori, esso diveniva troppo potente e legato ad affari terreni, e molti francescani vollero riportarlo alla purezza di un tempo. 

Cosa assai difficile per un Ordine che ai tempi in cui ero alla abbazia già contava più di trentamila membri sparsi in tutto il mondo...

martedì 19 luglio 2011

1207 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1207 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento 

"...E anche chi cerca e trova consolazione, come io cerco e trovo consolazione ( Rm 15,4; Sal 119,50; 1 Mac 12,9), 

nella promessa che il Signore nel suo Regno si chinerà per servirci a tavola (Luca 18, 16-17) 

a cui é ridotto chi ha tutto perduto (Matteo 10,39) può accettarla e desiderarla.

Finisco poveramente, stancamente, disperatamente (Rm 4,18), ma finisco, se il Signore vuole (Gc 4,15), da credente nell'unico Dio e Salvatore Gesù Cristo e nella sua unica Chiesa che ha continuato nei secoli l'orrore della sua morte (1 Cor 11,26) e l'orrore ancora più orribile dell'oblio della sua morte (1 Cor 11, 29) : 

credente a imitazione di Lui che é stato fedele al musàr del Padre e alla torà della madre (Prv 1,8)". Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, Adelphi 1995, pp.397

lunedì 18 luglio 2011

1206 di 2013 ; il peccatore

Stefano Armellin con il pezzo 1206 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il peccatore, di Padre Felice Artuso

L’insegnamento della Chiesa confermato dai mistici ed altri testimoni.


Diversi mistici e pensatori spirituali del secondo millennio confermano l’insegnamento della 

Chiesa. 

Confessano di aver offeso Gesù con le loro incoerenze, prepotenze e ingiustizie. Ritengono che gli 

uomini e le donne continuano a ferirlo con i loro atteggiamenti discriminatori. 

domenica 17 luglio 2011

1205 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1205 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento  

"...Proprio perchè la Rivelazione è Rivelazione nella storia, se non é morta del tutto deve avere almeno la forza di rendere conto di questi duemila anni che la uccidono, di risolvere il loro significato nel Suo significato, anzichè estrometterne gli esiti con un giudizio moralistico o adattarvisi. 

Il Commento (di Quinzio e il Poema di Armellin) si confrontano con questa necessità.

sabato 16 luglio 2011

1204 di 2013 ; La Regina di Saba

Stefano Armellin con il pezzo 1204 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : La Regina di Saba 

"...Se non c'è oggi -oggi, non domani- una -novità religiosa- che possa confrontarsi con la dimensione di questi millenni, fosse pure soltanto per esserne schiacciata, la verità dell'unico -Dio di tenerezza e di pietà- (Es 34,6; Tt 1,1) non ha più nessuna possibilità e nessun senso (e nulla allora ha più possibilità e senso).

venerdì 15 luglio 2011

1203 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1203 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo .
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento

 La Chiesa riconosce che il peccato crocifigge Gesù, di Padre Felice Artuso


Sula responsabilità individuale della Passione del Signore il Catechismo Romano, destinato ai parroci e pubblicato dopo il concilio di Trento, riassume così l'insegnamento della Sacra Scrittura e del Magistero ordinario d’occidente:

«A prescindere dalla colpa originale ed ereditaria dei primi uomini, la causa della Passione di Cristo va ricercata nei peccati commessi da tutti gli uomini, dalle origini ad oggi, e in quelli che ancora si commetteranno sino alla fine del Mondo. 

A questo infatti mirò il Salvatore, soffrendo e morendo per noi: a redimere e cancellare i peccati di tutte le età, offrendo al Padre una soddisfazione universale e sovrabbondante.

A valutarne meglio l'importanza occorre rilevare che Gesù Cristo non solo soffrì per i peccatori, ma ogni singolo peccatore è realmente causa e strumento delle sue sofferenze» .
Nel 1964 Paolo VI, pellegrino in Terra Santa, esterna sul Calvario questi sentimenti personali, che ognuno può riferire a se stesso:

«Siamo qui, Signore Gesù, siamo venuti come colpevoli che tornano sul luogo del loro delitto… Siamo venuti per riconoscere il misterioso rapporto tra i nostri peccati e la tua Passione».

Terminata la Via Crucis al Colosseo il Venerdì santo 1968, il Papa Montini ribadisce quanto aveva espresso sul Calvario:

«Noi siamo parte in causa nel dramma della Croce, siamo corresponsabili, collegati moralmente con coloro che l’hanno ucciso. 

A bene riflettere, Gesù rispecchia nei suoi dolori e nella sua morte i nostri peccati». 

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, di cui San Giovanni Paolo II ha voluto la composizione e la pubblicazione, ricorda che per le sofferenze di Gesù i cristiani hanno una responsabilità più grave degli ebrei

«La Chiesa, nel magistero della sua Fede e nella testimonianza dei suoi santi, non ha mai dimenticato che ogni singolo peccatore è realmente causa e strumento delle sofferenze del divino Redentore.

Tenendo conto del fatto che i nostri peccati offendono Cristo stesso, la Chiesa non esita ad imputare ai cristiani la responsabilità più grave nel supplizio di Gesù, responsabilità che troppo spesso essi hanno fatto ricadere unicamente sugli Ebrei» (CCC 598). 

In una pubblica meditazione del Venerdì Santo 1986 questo Santo Papa ribadisce lo stesso insegnamento con questa sintetica espressione:

«Nella Croce è racchiusa fino in fondo la verità sul peccato dell'uomo» .

A sua volta nel Compendio del Catechismo Cattolico Benedetto XVI attesta: «Ogni singolo peccatore, cioè ogni uomo, è realmente causa e strumento delle sofferenze del Redentore, e più gravemente colpevoli sono coloro, soprattutto se cristiani, che più spesso ricadono nel peccato o si dilettano nei vizi» . 

In un’omelia precisa:

«Il Signore ha portato con sé le sue ferite nell’eternità. Egli è un Dio ferito; si è lasciato ferire dall’amore verso di noi. Le ferite sono per noi il segno che Egli ci comprende e che si lascia ferire dall’amore verso di noi. Egli, infatti, si lascia sempre di nuovo ferire per noi» . 

Condannata la violenza omicida, il Papa Ratzinger asserisce che ogni attentato terroristico «offende Dio e l’umanità intera» .

Nella visita alle Fosse Ardeatine ricorda: «Ciò che qui è avvenuto il 24 marzo 1944 è offesa gravissima a Dio, perché è la violenza deliberata dell’uomo sull’uomo» .

Nella preghiera dell’Atto di Dolore, composta dai teologi, noi riconosciamo che con i nostri peccati abbiamo offeso Dio e invochiamo il suo perdono, dicendogli:

«Mio Dio, mi pento e mi dolgo dei miei peccati, perché peccando… ho offeso te infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa» . 

Inoltre nella preghiera, simile all’Atto di Dolore ammettiamo di aver offeso il Signore con i nostri peccati e gli promettiamo di non offenderlo più:

«O Gesù d’amore acceso, non ti avessi mai offeso. O mio caro buon Gesù non ti voglio offendere più, perché di amo sopra ogni cosa...».

Padre Felice Artuso

"La Madre Speranza non fu bene accolta a Bilbao, Bilbao era il centro delle province basche, centro del nazionalismo che era incoraggiato dai sacerdoti religiosi che erano seguiti fedelmente dal popolo. C'era a Bilbao in quel tempo una grande diffidenza verso tutti coloro che non fossero di razza basca; tutti coloro che arrivavano a Bilbao erano disprezzati, soprattutto la gente del Sud...

La Madre Speranza proveniva proprio da Murcia, una delle province più povere, e pretendeva competere con l'aristocrazia di Bilbao...". Op.Cit.

giovedì 14 luglio 2011

1202 di 2013 ; Autoritratto 18

Stefano Armellin con il pezzo 1202 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Autoritratto 18  

"Il primo uso che fanno i ricchi del surplus che acquistano é di risparmiare alle loro donne il lavoro dei campi; poi impiegano servi o schiavi per svolgere i lavori domestici in modo da risparmiare alle donne anche questa fatica; infine anche i loro figli sono esonerati dal lavoro.

mercoledì 13 luglio 2011

1201 di 2013 ; San Giovanni Paolo II

Stefano Armellin con il pezzo 1201 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : San Giovanni Paolo II : Spirito di comunione e sostegno della Chiesa fa che la ricchezza dei carismi e ministeri contribuisca all'unità del Corpo di Cristo; 

Fa che laici, consacrati e ministri ordinati, concorrano insieme a edificare l'unico Regno di Dio. 

Spirito di consolazione, sorgente inesauribile di gioia e di pace, suscita solidarietà verso chi è nel bisogno, provvedi agli infermi il necessario conforto, infondi in chi è provato fiducia e speranza, ravviva in tutti l'impegno per un futuro migliore.

martedì 12 luglio 2011

1200 di 2013 ; Ateo

Stefano Armellin con il pezzo 1200 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Ateo 

Fine sesto capitolo. 

The Opera al MoMA . " Nel nuovo museo ogni galleria avrà multipli accessi. 

I visitatori possono decidere diversi percorsi e osservare che in ogni momento ci sono idee in competizione.

Un museo in continua evoluzione...

I suggerimenti su come pensare alla storia dell'arte moderna sono provvisori, soggetti a revisione...

L'acquisizione di nuove opere d'arte può modificare in ogni momento il modo in cui vediamo le cose...

Il problema é quale deve essere il primo quadro che un visitatore vede quando entra nella galleria..." 

Glenn Lowry 2004